Fabio Porta, deputato Pd eletto nella ripartizione estera America Meridionale, dopo la liberazione in Venezuela di Américo De Grazia e Margarita Assenzo, ricorda come restino in carcere Alberto Trentini ma anche altri cittadini italiani, come il giornalista e politico italo-venezuelano Biagio Pileri.
“Personalmente ho seguito soprattutto la vicenda di De Grazia, ho incontrato più volte la figlia, ho accettato di essere padrino su richiesta dell’Istituto Casla della sua detenzione, ma non faccio un comunicato per attribuirmi il merito della sua liberazione”, dichiara al Foglio.
La liberazione dei 13 prigionieri politici era stata annunciata qualche giorno fa da Henrique Capriles Radonski, il leader di quella parte minoritaria dell’opposizione che non solo ha partecipato alle ultime elezioni, ma si sta dichiarando contro il possibile intervento militare americano contro il Venezuela. Una mossa di Maduro per rafforzarlo?
“Una interpretazione possibile. Ma proprio per questo la cosa importante è che tutte le possibilità di trattativa per Trentini vanno comunque approfondite.
A ottobre ci sono pure scadenze importanti che potrebbero essere utilizzate, dalla Conferenza Italia-America latina alla canonizzazione a Roma di un santo venezuelano.
Purtroppo, il Venezuela nell’attenzione dell’opinione pubblica tende a essere trascurato rispetto ad altre emergenze come Palestina e Ucraina, nelle quali non ci sono però così tanti italiani detenuti”.

Ma quanti sono esattamente? “Sono stati fatti vari numeri: dodici, undici, ventidue… Neanche l’ambasciata riesce a saperlo, per effetto della complicatissima situazione”.
Secondo Porta “bisogna organizzare una missione e mettere in campo anche le personalità che in questi anni hanno mantenuto un rapporto col Venezuela. Mettendo da parte le divisioni politiche: in questa fase dobbiamo avere come obiettivo la liberazione di tutti i detenuti, a partire da Alberto Trentini che è un ragazzo che passava quasi per caso dal Venezuela e che è veramente assurdo che continui a rimanere in galera”.






























