Zona Eur, Palazzo dei Congressi. La coreografia è rustica e pacchiana, l’ingresso dell’ex leader di Alleanza Nazionale avviene tramite il famoso video del rigore (in versione più lunga), e canzoncine consone ad una baby dance.
In abito grigio, con lo stesso stile delle tribune politiche dell’87, Fini si lancia una kermesse che promette d’essere tutta politica e poco nostalgica. Rimarca il fatto di avere fatto molti errori come il tragicomico risultato di Futuro e Libertà ha insegnato, però senza esserne pentito. Ancora convinto di costruire la destra che non c’è, traccia l’identikit perfetto di chi cerca, a mio giudizio, una sinistra moderata ed europea.
Il problema principe di quest’uomo, è questo. Per smarcarsi da Berlusconi, cominciò a smarcarsi dalle sue idee, e fu talmente bravo a cambiare radicalmente opinione su ogni tema, che alla fine cambiò perfino elettorato. Dai milioni e milioni di seguaci missini, s’è ritrovato con quattro gatti centristi che a lui spesso preferiscono Casini.
Qualche centinaio di persone, compreso chi vi scrive, sono giunte a vederlo. Risultato deludente essendo stato il “grande ritorno” dopo un anno d’ibernazione.
Una nutrita schiera di contestatori, si sono fatti anche sentire. Penso che un paio di passaggi siano esemplari:
Fini: “Nel 2010 ci fu la rottura con Silvio Berlusconi”
Platea: “Chiamalo tradimento!”
Fini: “Quello che stiamo cercando di costruire, è una destra sociale”
Platea: “Ma tu dov’eri?”
La pancia dell’elettorato racconta meglio di ogni altro cronista giornalistico il susseguirsi delle vicende. Nonostante le sue smentite, sono assolutamente convinto che la giornata di sabato abbia rappresentato la pietra miliare per costruire l’ennesimo partito politico. Comincerà un percorso tramite “libera destra”, associazione che batterà l’Italia in una serie di iniziative per poi sfociare in un movimento che “darà spazio ai giovani”, in cui Fini farà “l’allenatore di una nuova classe dirigente” e così via.
Vorrei lasciarvi con un video, pubblicato in questa pagina, molto molto lucido, intitolato “La profezia di Montanelli”.
Twitter @andrewlorusso
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