Erano all’avanguardia le autostrade della California, con 27mila sensori di traffico, parte di una rete in grado di rilevare problemi, individuare incidenti e suggerire deviazioni. Un sistema di "trasporto intelligente" progettato per tenere sotto controllo il congestionamento del traffico e inviare squadre sul posto in tempo reale in caso di incidenti. Ma oggi 9mila di quei sensori, circa uno su tre, non funzionano. Il problema – spiega Brian Kelly, dirigente della Caltrans, l’ente pubblico californiano dei trasporti – è che sono poche le risorse per sistemare i sensori. Risultato: per mettere online le mappe del traffico aggiornate in tempo reale l’amministrazione si affida ai privati. In particolare, ovviamente, a Google, che in California, come la Apple e molte altre stelle di prima grandezza dell’informatica globale, è di casa.
Dal gigante di Mountain View ottiene le mappe aggiornate, sia grazie ai dati che l’ente stesso fornisce dai sensori funzionanti, sia grazie a quelli che Google raccoglie dai veicoli e cellulari i cui utenti hanno accettato di condividere la propria posizione. La California, attraverso Caltrans, paga 25mila dollari all’anno per mettere a disposizione del pubblico il suo Quickmap (quickmap.dot.ca.gov).
Ma altri stati americani spendono molto di più: il Michigan paga circa 400mila dollari per il proprio servizio Mi Drive map (mdotnetpublic.state.mi.us/drive). Lo stato ha addirittura rinunciato alla propria rete, affidandosi interamente al servizio esterno. A fornire il servizio è la società Inrix, che ha fatto sapere di avere accordi analoghi con altri 25 stati Usa. E tra gli stati che la rete di sensori ce l’hanno, la California non è quello messo peggio: in Texas non ne funzionano tre su quattro.
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