“Non ci posso credere!” esclamava sempre Aldo del trio comico. Non ci credo assolutamente che la colpa del calo dello “share” di ascolto di quella fesseria di programma che è “I soliti ignoti” condotto da quel ragazzone cresciuto troppo di Frizzi, sia causato dal fatto che “Radio Londra” di Giuliano Ferrara, in onda dopo il TG1, ha poco ascolto e che, quindi, trascini poco pubblico al programma successivo.
Un programma talmente veloce, quello di Ferrara, che dura meno della pubblicità degli altri telegiornali (controllate TG5 e la successiva Striscia la Notizia: un quarto d’ora!) non può essere la causa dei bassi ascolti per Frizzi. Diciamoci la verità: Ferrara ha compiuto uno dei massimi stravolgimenti politici a Rai1, proclamando e dipingendo a viva voce con il proprio entusiasmo dialettico la realtà della situazione italiana (in tutti i suoi aspetti) di cui la stragrande maggioranza degli italiani è convinta: da Berlusconi ai vari processi, dall’economia ai magistrati, dai lutti nazionali ai fatti di cronaca.
Questi programmi a quiz cretini, che regalano milioni di euro (tra costi e premi), che si fanno concorrenza spostando i programmi di prima serata di mezz’ora, hanno letteralmente stufato la gente! E’ inutile che Endemol si arrampichi sugli specchi: quei tre-quattro conduttori ridanciani e abbronzati che si avvicendano in quell’ora, obbligano il teleutente a cercarsi CSI su Sky! Ecco perché c’è calo di ascolti: dopo le verità di Ferrara non si può ascoltare un Frizzi o un Conti o un…
Che la richiesta di spostare l’orario della trasmissione di Ferrara, sia colpa, invece, della Minzolizzazione della Rai che Severgnini ha descritto nei suoi articoli, avendo incitato Bersani ad okkupare la stessa azienda (per controbattere lo strapotere TV berlusconiano)? Non ci sarebbe da stupirsi se Bersani, o chi per esso, l’abbia ascoltato ed iniziato a farlo sul serio!
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