Tutti uniti contro Moody’s. Dopo il declassamento del sistema Italia, il mondo politico del Belpaese per una volta fa fronte comune e passa all’attacco dell’agenzia Usa, accusata di speculare sui titoli italiani. La bocciatura di Moody’s viene interpretata come un’aggressione ‘interessata’ nei confronti della democrazia e della sovranita’ nazionale. Cosi’ da destra come da sinistra arrivano richieste di intervento alla magistratura, ma anche a Consob ed Esma (l’ente europeo di vigilanza sulla finanza) per l’apertura di indagini sull’operato di Moody’s.
E’ un crescendo che porta anche a rilanciare (per l’ennesima volta) la proposta di dar vita a un’agenzia di rating europea e quella di istituire una commissione d’inchiesta parlamentare. Moody’s , sottolinea Pier Ferdinando Casini ,’sta azzerando se stessa e la credibilita’ delle agenzie di rating’. Insomma, la societa’ ‘made in Usa’ in una notte passa dal banco del giudice a quello dell’imputato. Anche Beppe Grillo, per una volta, si unisce al coro della maggioranza ed ironizza sulla attendibilita’ dell’ agenzia. Solo Idv e Lega vanno controcorrente, addossando le responsabilita’ del declassamento a Monti e alle politiche di austerita’ del governo.
Dopo il downgrade notturno, l’Italia ha tenuto il fiato sospeso. C’era timore per l’asta da 3,5 mld di Btp a tre anni, conclusasi pero’ con i tassi in netto calo. Cosi’ poco a poco i partiti sono usciti allo scoperto.
Francesco Boccia, del Pd, e’ il primo a rompere il muro del silenzio, con parole forti: Moody’s – dice – e’ ‘un’agenzia di rating con (tutt’ora) un evidente conflitto di interessi tra la funzione di valutatore indipendente e la natura dei suoi azionisti’. Non e’ da meno il deputato del Pdl, Rocco Girlanda, che parla di ‘ingerenza politica di un ente privato nei confronti di uno Stato’ e spinge per ‘una commissione parlamentare di inchiesta su affidabilita’ e imparzialita’ delle agenzie di rating’.
Anche i sindacati sono sul piede di guerra. La Cgil giudica il declassamento ‘al tempo stesso tragico e ridicolo’. Luigi Angeletti della Uil auspica ‘un’agenzia di rating, sul serio, indipendente e libera da conflitti di interesse’. Per lui, evidentemente, Moody’s non lo e’. Per Raffaele Bonanni della Cisl, invece, il downgrade e’ indice della necessita’ di ‘maggiore concertazione’ tra parti sociali e governo.
La Lega Nord attacca il governo. Secondo Calderoli, Monti dovrebbe fare ‘come Schettino: abbandonare la nave’. Nell’Idv, Antonio Di Pietro parla di ‘giudizio da prendere con le pinze anche se la situazione non puo’ essere negata’, mentre per Maurizio Zipponi e’ segno del ‘il fallimento di Monti’.
Per la verita’, qualche critica a Monti, seppur velata, arriva anche da qualche esponente di Pdl come Maurizio Gasparri: ‘non esistono governi con la bacchetta magica, anche se questi sono tecnici’, dice il presidente dei senatori pidielini.
L’altro capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto e’ invece protagonista di uno scontro con un giornalista di Radio Radicale. Alla domanda se il declassamento sia ‘colpa dell’annuncio della candidatura di Berlusconi’, Cicchitto replica a brutto muso: ‘E’ una domanda sciocca’. E lascia indispettito la sala stampa.
Discussione su questo articolo