Toyota rialza le stime d’esercizio grazie all’utile trimestrale piu’ solido della sua storia con gli effetti del taglio dei costi deciso in risposta allo shock di Lehamn Brothers e, da ultimo, della Abenomics, le misure di rilancio dell’economia del premier Shinzo Abe che hanno prodotto un tonfo dello yen dalla fine del 2012. Ad aprile-giugno, primo trimestre dell’anno fiscale 2013/14, il leader mondiale delle quattro ruote registra un utile netto di gruppo in rialzo annuo quasi raddoppiato (+93,6%), a 562,19 miliardi di yen (circa 4,2 miliardi di euro), oltre il record precedente di 491,54 miliardi e a livelli che – secondo gli analisti di Nomura Securities – sono i massimi mai centrati in Giappone da una societa’ non finanziaria.
Il risultato operativo (generato al 40% dalla componente in valuta) si porta a 663,38 miliardi (+87,9%) e le vendite a 6.260 miliardi (+13,7%). In altri termini, si tratta dell’ultima conferma del recupero dell’auto nipponica, a differenza dell’elettronica in profonda crisi e a rischio sopravvivenza, come nel caso di Sharp. Le prospettive sono decisamente positive: le stime sull’ intero esercizio passano da 1.370 a 1.480 miliardi di yen e i ricavi da 23.500 a 24.000 miliardi), con la produzione globale a 10,12 milioni di veicoli (+2% annuo), in rialzo di 180.000 sulle proiezioni annunciate a dicembre. Invece, calano di 10.000 unita’ le proiezioni sulle vendite di 9,96 milioni fatte a marzo.
Circa l’11% dei profitti trimestrali e’ dovuto al taglio dei costi: ”I risultati ottenuti sono piu’ un riflesso del lavoro duro svolto negli ultimi quattro anni”, commenta in conferenza stampa il managing officer di Toyota, Takuo Sasaki. Il margine sul profitto operativo del gruppo si attesta nel trimestre al 10,6%, oltre il 4,8% di Nissan e il 6,5% di Honda, grazie a una performance in parte attribuita alle vendite solide in Usa (anche se in leggero rallentamento) e in altri Paesi emergenti e asiatici. In Cina, invece, restano i problemi generati dallo scontro tra Tokyo e Pechino sulla sovranita’ delle isole Senkaku/Diaoyu, che ha portato da quasi un anno a questa parte al boicotaggio dei brand nipponici. Ora, pero’ potrebbe aggiungersi la frenata dell’economia: appena giovedi’, Toyota ha annunciato che le vendite di veicoli sul mercato cinese, il primo al mondo, sono scese del 3,5% a luglio, dopo due mesi di crescita.
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