Storia di una fine, bilancio fallimentare di una vita, di un uomo, di una famiglia, della societa’, morte della parola e’ ‘Prima del silenzio’, il testo piu’ importante e alto di Giuseppe Patroni Griffi che Leo Gullotta, con la regia di Fabio Grossi, ripropone questa stagione, sottolineando ”la straordinaria necessita’ di questa importante riflessione, che sembra poter dar fastidio con la sua critica spietata ai luoghi comuni della societa’ d’oggi”.
Il debutto, dopo un’anteprima a Faenza, avviene il 22 ottobre a Roma al Teatro Eliseo, lo stesso dove ando’ in scena la prima edizione, le cui repliche, tra l’altro, furono interrotte a febbraio del 1980 dalla morte in un incidente del protagonista Romolo Valli. A Roma si replica sino al 17 novembre e segue una tournee che, tra l’altro, tocchera’ Napoli (al Mercadante 20 novembre-1 dicembre), Verona (Nuovo 10-15 dicembre), Padova (Verdi 7-12 gennaio), Milano (Parenti 22 gennaio-2 febbraio) e Torino (Carignano 4-9 febbraio). Per Gullotta, con barba, baffi e capelli lungi grigi, ”in tempi cosi’ bassi, scuri, volgari, il teatro resta un momento importante di incontro e riflessione, per cui, che si riapra la stagione in un teatro storico come l’Eliseo, e’ una gran festa”. Certo, lavorare per la cultura in questo paese ”e’ difficilissimo, e’ sempre uno sforzo” mentre i contributi pubblici vengono tagliati, al contrario di altri paesi, come Francia e Germania, che per superare la crisi pensano serva aumentarli, e da funzionari e politici non si ottiene alcun ascolto, ”chiusi nelle loro stanze con l’aria condizionata hanno perso il contatto con la realta’. Per fortuna c’e’ un’anima civile che non si arrende e, quando si risveglia, crea movimenti come Libera di don Ciotti o Addio Pizzo”.
”Anche noi – spiega l’attore – abbiamo quindi dovuto fare i conti con un budget ridotto, ma abbiamo deciso di non levare nulla al pubblico, di restare innanzi tutto al servizio dello spettacolo e quindi dello spettatore”. In scena un uomo, senza nome, a rappresentare tutti noi, che si e’ ritirato, fuggito dalla morsa dei luoghi comuni, delle costrizioni anche della casta di cui ha fatto parte, di cui entriamo nella testa, in quella scatola-stanza in cui vive attorniato dai ricordi, pensieri, confronti, col maggiordomo che rappresenta il suo passato, e con il Ragazzo che e’ linfa vitale e ultimo fallimento, inseguito dall’invettiva ”Maledetto! La vita e’ parola”. Con Gullotta in scena il Ragazzo, il giovane Eugenio Franceschini, di cui si parla come di una rivelazione di gran talento, mentre Sergio Mascherpa, Andrea Giuliano e Paola Gassman hanno apparizioni video, fantasmi della vita del protagonista. Una partecipazione particolare quella della Gassman, visto che in ‘Prima del silenzio’ ci sono riferimenti a sua madre, scomparsa da poco e intima amica di Patroni Griffi, che le dedico’ il lavoro.
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