Paola Rubini, avvocato di Francesca Pascale, fidanzata di Silvio Berlusconi, dopo il polverone mediatico sollevato dalle dichiarazioni a ‘Servizio pubblico’ da parte di Michelle Bonev, ha dichiarato: "Stiamo valutando in punto di diritto la possibilità di agire, anche con la richiesta del risarcimento di 10 milioni di euro. Le dichiarazioni di ieri della signora Bonev hanno aggravato la condotta diffamatoria e l’hanno amplificata". "Vedremo e valuteremo – ha aggiunto il legale – Siamo dei difensori molto accorti e molto attenti, per cui agiamo solo quando siamo sicuri di non incorrere in sorprese".
Da parte sua, l’attrice e regista bulgara fa sapere, attraverso Twitter, di non avere ancora ricevuto alcuna querela, ma di essere “pronta a sostenere la verità anche davanti ai magistrati, come ho fatto a Servizio Pubblico". "Grazie ai vostri tanti messaggi di sostegno e solidarietà. Vi sento vicini in questo momento. Mi state dando la forza di andare avanti", ha scritto in un altro tweet Michelle Bonev.
L’intervista della Bonev ha provocato innanzi tutto le ire di Francesca Pascale, che, secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, avrebbe chiesto a Michele Santoro, Michelle Bonev e Urbano Cairo, editore di La7, 10 milioni di euro di risarcimento danni, da destinare interamente alle case-famiglia di Napoli. La Pascale accusa la Bonev di aver raccontato fatti e dettagli non veri sulla sua vita privata: l’attrice infatti si è soffermata a lungo sulla presunta omosessualità di Francesca Pascale: “è lesbica – ha detto -, sono stata con lei, più di una volta. Avevamo un rapporto”.
Intanto il PdL si stringe intorno al proprio leader, indirettamente sotto attacco. Daniela Santanchè commenta: “Questa Bonev mi sembra una persona disperata, che forse non ha più niente, che non ha più lavoro e che è disposta a qualsiasi cosa per recuperare lavoro e pubblicità". "Io al gossip non ci credo, mi sembra un pettegolezzo" dice la pasionaria azzurra, che aggiunge: “è veramente solo fango. Un atteggiamento che mi dispiace che sia una donna a metterlo in atto nei confronti di un’altra donna".
Discussione su questo articolo