L’aula di Palazzo Madama ha bocciato le due mozioni di sfiducia presentate – la prima da Lega Nord e Forza Italia, la seconda dal Movimento 5 Stelle – che puntavano a inchiodare il governo Renzi sul presunto conflitto di interessi del ministro Boschi nel dl sul salvataggio di alcune banche, tra cui Banca Etruria. Una scelta contestata in aula da Renzi in persona: "Chiedere la sfiducia oggi sulla questione bancaria denota da parte delle opposizioni una strumentalizzazione politica ben precisa – ha detto il premier nella sua replica – Voi non avete scelto di porre la mozione sugli atti più importanti, come la legge elettorale, il mercato del lavoro, sulla questione delle tasse, magari evidenziando alcune incoerenze tra quello che abbiamo fatto in passato e quello che abbiamo fatto ora, oppure sugli insegnanti o tanto altro. Ma questi provvedimenti non sono tweet, non sono promesse, sono leggi dello Stato".
"Se volete mandare a casa il governo per aver fatto la legge sulle Popolari fatelo pure, noi siamo orgogliosi di aver fatto una riforma che si attendeva dalla fine degli anni ’90, come avevano proposto Ciampi e Draghi, e che se fosse stata fatta allora avremmo evitato scene di contiguità che abbiamo visto finora, perché è giusto che ci sia mercato e trasparenza".
Le opposizioni erano andate giù dure, anche con argomenti diversi da quelli bancari, per esempio con Maurizio Gasparri: "E’ con una maggioranza di transfughi e di bocciati dalla Corte costituzionale che si vuole cambiare la Costituzione e quindi, come ha detto Berlusconi, Renzi è un clandestino al governo". Mentre l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti rivolge al premier quattro domande: "Perché il governo ha votato il bail in? Perché quel testo è stato votato a novembre in Italia? Perché il governo ha agito con confusione, prima con un decreto e poi con la Stabilità? E infine perché il governo ha agito fuori dalla sede competente che è il Comitato per la salvaguardia del credito? Con una gestione poco ordinata?". Duro anche il grillino Michele Giarrusso: "Renzi continua a mentire, Banca Etruria non è stata commissariata dal governo ma da Bankitalia. Questo governo non ha solo fatto male a questo paese, ma è pericoloso per tutti noi e per la democrazia".
Intanto il premier resta determinato ad "andare avanti per lasciare l’Italia meglio di come l’abbiamo trovata". Sul sistema bancario, il governo e’ al lavoro per la riforma delle Bcc che sembra pronta ma dovrebbe andare nel consiglio dei ministri non di domani ma della prossima settimana insieme alle misure per velocizzare il recupero crediti e alle norme sulla garanzia per la cartolarizzazione dei crediti in sofferenza, frutto dell’accordo raggiunto ieri a Bruxelles. Ma e’ la ripresa economica il binario su cui Renzi insiste: oggi l’Istat certifica un nuovo record di fiducia dei consumatori.
"Dobbiamo lavorare, perseverare senza tregua. Ma aver restituito il futuro agli italiani e’ la riforma piu’ bella che abbiamo fatto", esulta il leader Pd. Che, a differenza di Confindustria, preoccupata per gli effetti sul pil delle turbolenze dell’economia globale, dai crolli in Borsa ai prezzi delle materie prime, non mostra preoccupazione.
































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