"Come ha detto lei stesso, signor Ministro, il Semestre di Presidenza è per l’Italia una grande occasione, da non perdere per portare in Europa le potenzialità e le progettualità innovative del nostro Paese. D’altronde le scelte che saremocapaci di fare nel Semestre influenzeranno per decenni la vita dei cittadini dell’Unione stessa.
Proprio con questa consapevolezza, oltre ai grandi obiettivi macroeconomici espressi nel programma 2014, ritengo auspicabile che tra le questioni che verranno poste ci sia spazio anche per iniziative che afferiscono alla semplificazione nonché alla razionalizzazione delle dinamiche di mobilità dei cittadini europei.
Faccio riferimento in particolare alla valorizzazione della cosiddetta cittadinanza materiale che condiziona buona parte dei cittadini europei e che non può essere vincolata ai limiti burocratici dei singoli stati. Pertanto, in questa prospettiva, sarebbe opportuno delineare delle innovative politiche di sostegno alla mobilità giovanile e non solo, come risposta ad un fenomeno crescente e che vede ancora l’Italia terra di emigrazione, sebbene di un target sociale differente.
In armonia con questo elemento, sarebbe opportuno parlare della carta d’identità europea. Un documento che, oltre ad armonizzarsi con le rinnovate esigenze di mobilità, renderà di fatto più semplice la vita di cittadini e imprese. Riducendo di molto i tempi per l’acquisizione di documentazione nei territori riceventi.
Questa nuova esigenza si colloca anche in uno scenario a tutti noto, relativo all’impossibilità oggettiva da parte delle nostre strutture consolari di farsi carico pienamente dei servizi per i nostri connazionali, il cui numero cresce esponenzialmente.
Un ulteriore elemento di interesse va ricercato nell’esigenza di procedere con una disciplina chiara sull’equiparazione dei titoli di studio, che rappresenta a mio parere la chiave di accesso ad un perfezionamento delle dinamiche di mobilità professionale europea.
Pertanto vorrei sapere se il Governo intende farsi carico di tali questioni.
REPLICA
Ministro, ritengo che quanto da Lei evidenziato possa essere ulteriormente approfondito, proprio per creare le condizioni per trasformare una proposta in una vera e propria iniziativa a sostegno dei nuovi processi di integrazione europei che sappiano dunque partire dalla mobilità dei singoli cittadini.
Un rinnovato processo di integrazione che sappia fondarsi su presupposti diversi come la semplificazione, burocratica ed amministrativa, del processo di appartenenza ad una regione ampia come l’Europa. Al di là dei confini nazionali e dei relativi vincoli.
Sicuramente l’Europa del 2014 è condizionata da uno scenario culturale, storico e sociale in evoluzione, e proprio in ragione di questo dovremmo essere in grado di contestualizzare ogni iniziativa ed individuare quelle soluzioni maggiormente rispondenti ad istanze completamente nuove.
Ritengo, dunque, che questa occasione rappresenta una opportunità significativa per l’Italia, sarebbe importante quindi cogliere al massimo le occasioni che questo semestre offre, seppure con tutti i limiti legislativi derivanti dal rinnovo degli organi che compongono la commissione. E siamo certi che sussistono al momento tutte le potenzialità.
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