"Mi dispiace dirlo, ma Italo e’ stato un ingenuo. Doveva sapere perfettamente che tipo di persona e’ Sabina Began". Parole di Fabio Granata, finiano doc e antiberlusconiano convinto, pronunciate durante un’intervista con ‘A’. Il Vicepresidente di Futuro e Libertà nei giorni scorsi su Facebook ha scritto di essere stato vittima della "macchina del fango", come Fini e Boffo. Ma per Granata è lui ad aver sbagliato: "Bocchino ha commesso un errore". Certo, "posso ammettere che la Began si sia data da fare autonomamente per far ‘inciampare’ Bocchino in una storia d’amore imbarazzante. Magari il suo obiettivo era fare un favore a Berlusconi, ma Bocchino avrebbe dovuto essere molto piu’ prudente".
Andare in villeggiatura insieme ad una bella ragazza, utilizzando l’auto di servizio, scorta compresa, non ha fatto bene a Bocchino. Il braccio destro di Fini è stato sgamato e il caso è diventato un terremoto per Futuro e Libertà. "Avrebbe dovuto usare altri mezzi, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo", aveva commentato allora l’On. Giancarlo Lehner, PdL, a colloquio con ItaliaChiamaItalia.
Oggi Granata va oltre: pensare che dietro Sabina Began ci sia Silvio Berlusconi, è pura "fantapolitica". "Stavolta Berlusconi non c’entra. Pensare che dietro il tranello teso da Sabina Began a Italo Bocchino ci sia la ‘manina’ del presidente del Consiglio, be’, mi sembra pura fantapolitica". Sì, "forse il suo obiettivo era fare un favore a Berlusconi. Ma ripeto: pensare che dietro le quinte ci fosse il premier", è assurdo. "Italo e’ libero di fare tutto cio’ che vuole. Ma la Began, che era tra le organizzatrici dei festini del presidente del Consiglio, rappresenta uno degli aspetti del berlusconismo che noi finiani abbiamo combattuto". Infatti. E questo peggiora le cose, mette Bocchino ancor più in cattiva luce. Uno che predica bene ma razzola male, insomma. E lo dice un suo collega, un falco finiano come Granata.
Con Fabio Granata ‘A’ parla anche delle eventuali dimissioni di Gianfranco Fini da presidente della Camera. Secondo lui, è "molto probabile che le dimissioni di Fini dalla Presidenza della Camera accelerino la caduta di Berlusconi". E spiega: "Ci sono due scuole di pensiero. Dimettendosi, Fini potrebbe concentrarsi di piu’ sulla politica. Anche se alcuni sostengono che, se Gianfranco lasciasse la presidenza della Camera, l’opposizione si indebolirebbe". In ogni caso, "dobbiamo tornare alla nostra strategia dell’anno scorso. Quando, di questi tempi, la nostra sfida al berlusconismo ci porto’ sopra l’8% nei sondaggi. Con una differenza. Nel 2010 il tema era che Fini doveva rimenere in sella per far dimettere Berlusconi. Adesso e’ probabile che le dimissioni di Gianfranco accelerino la caduta del Cavaliere".
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