Schede bianche e non solo. Nel primo scrutinio per l’elezione del nuovo presidente della repubblica, oltre agli annunciati Ferdinando Imposimato, Vittorio Feltri, Emma Bonino e Luciana Castellina, spuntano i nomi di Mauro Morelli, Romano Prodi, Sabelli Fioretti, Sabrina Ferilli, Ezio Greggio, Giancarlo Magalli, Antonio Martino e Arnaldo Forlani
Ecco il risultato della prima votazione per il presidente della Repubblica: presenti e votanti 975, maggioranza richiesta 673. Hanno ricevuto voti: Imposimato, 120 Feltri 49 Castellina 37 Bonino 25 Rodota’ 23 Albertini 14 Sabelli Fioretti 11 Morelli 9 Prodi 9 Caleo 8 Bersani 5 Mattarella 5 Martino 3 Messina 3 Mieli 3 Finocchiaro 2 Greggio 2.
I voti dispersi sono stati 48, e tra questi sono stati considerati anche i voti per Giancarlo Magalli, Sabrina Ferilli e Antonio Razzi, non avendo superato i due voti. Dispersi anche i voti per Enrico Letta e Francesco Totti, che non hanno ancora i requisiti anagrafici per essere eletti al Colle, hanno meno di 50 anni. Le schede bianche sono state 538, 33 le nulle.
Dunque alla fine nell’urna sono arrivate solo nove preferenze per Romano Prodi. Piazzatosi secondo nelle ‘Quirinarie’ del Movimento 5 stelle (con 10.288 voti, contro i 16.653 di Ferdinando Imposimato), l’ex premier ha raccolto comunque alcune preferenze sparse alla prima votazione.
Tra i grandi elettori che l’hanno scelto c’e’ sicuramente Pippo Civati, che e’ rimasto fermo sul nome del Professore e intende farlo almeno per le prime votazioni (il Pd ha optato invece per la scheda bianca). Le residue chance per l’ex presidente del Consiglio di tornare in ballo per il Quirinale (ma lui ha dichiarato di non voler essere uno strumento di divisione) sono legate ad un al momento improbabile crollo della sintesi ‘ampia’ trovata su Sergio Mattarella, sul quale si e’ allineata anche Sel.
E a proposito dei 25 voti per Emma Bonino, in una nota congiunta il segretario del PSI, Riccardo Nencini e il presidente dei parlamentari socialisti, Marco Di Lello, commentano: “Un consenso importante. Un contributo che conferma una presenza laica e socialista nel Parlamento e nel Paese, rappresentativo delle tante battaglie di civiltà. Un patrimonio che puo’ essere speso anche alla quarta votazione".
































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