Confermo che il neo-presidente Sergio Mattarella mi sembra una persona seria e spero che si dimostrerà davvero un buon presidente. Lo valuteremo dai fatti, ma intanto mi auguro che si spenga alla svelta il coro monocorde di eccessivi elogi, incensi, osanna ed alleluia che hanno caratterizzato la sua nomina.
Mi pare che stampa e tv dimostrino poca serietà nell’eccedere in elogi, visto che lo hanno elevato in poche ore già all’onore degli altari mentre fino a una settimana prima neanche lo nominavano tra i papabili e nessuno si ricordava di lui.
Ma è mai possibile poi che parole assolutamente normali del nuovo Capo dello Stato vengano vivisezionate alla ricerca dello “scoop” quando contengono doverose e sacrosante buone intenzioni, ma – ovviamente – per adesso nulla di più?
Un’ora di talk-show l’altra sera perché a un certo punto in una battuta Mattarella ha detto “concittadini”, anzichè “cittadini” e via a filosofeggiare tra gli ospiti su cosa mai il Presidente avesse o meno voluto sottintendere con quel distinguo etimologico, quando probabilmente – un po’ emozionato – forse l’interessato neppure ci aveva pensato.
E’ proprio vero che si creano santi e mostri con superficialità assoluta, senza guardare quasi mai alla sostanza ma solo all’immagine, ed è triste verificare che siano comunque così poche le persone abituate a pensare con la propria testa, mentre quasi tutte si accodano più semplicemente sempre al coro generale.
Lasciamo quindi lavorare in pace il Presidente e dai suoi atti capiremo al tempo giusto le sue qualità, se e come sarà davvero arbitro sopra le parti e verificheremo se sarà effettivamente coerente con se stesso, il suo passato e verso tutto il Paese.
Per esempio sarà interessante vedere se e come farà a promulgare la nuova legge elettorale (se restasse nel testo così come è oggi) quando fu proprio lui alla Corte Costituzionale a relazionare sull’incostituzionalità del precedente “Porcellum” e quando l’ “Italicum” ripropone per ora quelle stesse linee ed anzi le peggiora. Ecco un esempio concreto dove vedremo se e come il Presidente sarà o meno arbitro della situazione e saprà spiegare le sue decisioni. Diamo tempo al tempo.
Mentre gli ex DC festeggiano tra gli osanna Mattarella restano i detriti che si chiamano Ncd in fibrillazione, Forza Italia incerta e un Renzi che fa faville dimostrandosi politicamente tre righe sopra gli altri. Ho ascoltato il Premier martedì sera a “Porta a Porta” notando innanzitutto come Vespa sia – come sempre – assolutamente inchinato al leader di turno (mai una domanda imbarazzante, per carità…) ma poi come, lasciato senza contraddittorio, il Matteo nazionale abbia sciorinato con parlantina sciolta e piglio accattivante tutta una serie di battute di facile presa pur condite da alcune contraddizioni evidenti.
Per il resto – vale per lui come per tutti – è facile lanciarsi sulla necessità di riforme, lavoro, progresso, sviluppo, economia. Sono obiettivi su cui tutti – ma proprio tutti – siamo assolutamente d’accordo, ma tra il dire “bisogna fare” e il farlo … ce ne passa.
Tornando a Mattarella, buon lavoro Presidente, lasci perdere le luci della ribalta e ci guidi in mezzo al guado perchè è di questo che oggi Italia e italiani hanno proprio bisogno.
*ex deputato PdL
































Discussione su questo articolo