Ieri sera alla trasmissione Ballarò, come milioni di telespettatori, ho notato una delle grandi differenze di mentalità tra il PD e il PdL. Si parlava dell’IMU sulla prima casa (introdotta da Monti e non da Berlusconi, come erroneamente si sente dire anche in tv e falsamente anche al Monti stesso). Beatrice Lorenzin del centro-destra sosteneva che, per eliminare questa tassa sulle famiglie che faticosamente hanno acquistato un tetto sotto cui vivere, sarebbe possibile ritoccare i prezzi di alcolici, tabacchi e scommesse. Dall’altra parte Aldo Grasso, ex procuratore antimafia e oggi candidato per il PD, alzando la voce, diceva che è immorale agire economicamente sui vizi dei cittadini. Secondo Grasso, illustre esponente di quella specifica parte politica in testa nei sondaggi, è meglio "punire" chi possiede anche una sola casa, piuttosto che coloro che giocano d’azzardo, fumano e bevono.
Agli elettori spetterà la decisione tra poche, pochissime settimane in cabina elettorale.
Altre due pesanti differenze sono: la patrimoniale (sbandierata come un’arma contro i benestanti dal PD) che vede il centro destra totalmente discorde, e il progetto di vietare l’uso di denaro contante oltre i trecento euro (provvedimento di sinistra e forse anche di centro). Poi si parla di privacy? Ogni nostra spesa sarebbe schedata e registrata come un’impronta digitale, nemmeno se fossimo tutti criminali! Pensiamo di bloccare la malavita o il lavoro nero con una stupidaggine del genere? Suvvia Bersani, arricchirebbe solo le banche… ulteriormente, e non il vostro popolo della sinistra, al quale avete chiesto anche due euro per votarvi alle primarie.
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