Da alcuni mesi sono stato nominato Coordinatore degli Italiani all’estero per Forza Italia dal Presidente Silvio Berlusconi. Un compito senza dubbio importante, ricco di potenzialità ma anche di insidie, che nel giro di poche settimane mi ha condotto all’interno di una realtà che purtroppo viene spesso ignorata dai politici in genere e sempre dal resto degli italiani.
Gli italiani che vivono all’estero, secondo i registri dell’AIRE (Anagrafe italiani residente all’estero) al 1.mo gennaio 2013 erano 4.341.156, che corrispondono al 7,3 per cento degli italiani che vivono in Italia. Un numero in aumento: dall’anno precedente, si sono registrati oltre 123mila nuove iscrizioni all’AIRE.
Esiste dunque un “pezzo” del nostro Paese che non vive in Italia ma che si sente, ed è, italiano a tutti gli effetti. Un “pezzo” d’Italia popolato come il Piemonte o l’Emilia-Romagna, al quale dobbiamo dare indicazioni e risposte, ma del quale non sempre conosciamo i problemi, le difficoltà, le potenzialità piuttosto che le necessità. Vero, ci sono organizzazioni che seguono questi nostri connazionali, ed è vero che i partiti, in qualche modo, sono consapevoli di questi italiani “in trasferta perenne”, ma sicuramente si è affievolito negli anni un rapporto quotidiano ed organico con loro.
Sono un imprenditore e ho alle mie spalle una lunga carriera di imprenditore nel mondo della comunicazione pubblicitaria e dell’editoria, e in quella veste mi sono imbattuto per la prima volta con il mondo degli italiani all’estero a New York, dove, insieme con Editori e altri imprenditori, ho partecipato all’acquisizione de “Il Progresso Italo Americano”, il quotidiano in lingua italiana pubblicato a New York.
Successivamente, avendo dato la disponibilità della mia esperienza a Forza Italia, ho svolto negli anni 1998-2001 il ruolo di responsabile “Comunicazione e immagine” per la Lombardia. Sono poi stato eletto al Senato della Repubblica nel maggio 2001 e durante l’intera legislatura sono stato membro della Commissione permanente del Senato Lavori pubblici, trasporti e comunicazioni, della Commissione Bicamerale di vigilanza servizi radiotelevisivi e infine Presidente della Sottocommissione permanente RAI per l’accesso.
Negli anni successivi ho mantenuto la mia militanza politica attiva e quando il Presidente Berlusconi ha deciso di affidarmi questo gravoso, ma al tempo stesso gratificante, ruolo, non ho esitato un momento prima di accettare. E ho accettato ben consapevole che, se il distacco fra il Palazzo e la Gente, qui in Italia, ha raggiunto livelli mai raggiunti prima, quel distacco, aumentato in modo esponenziale dal “distacco anche fisico, chilometrico”, potrebbe diventare all’estero incolmabile.
Ma io non ci credo. Non credo che il Palazzo, o meglio, la Politica (e consentitemi l’uso della maiuscola) abbia esaurito il suo compito. Credo invece che solo attraverso una lenta e minuziosa ricostruzione di quel rapporto si possa ricucire lo strappo che indubbiamente si è verificato in questi anni, in questi decenni. Ma voglio anche ricordare a tutti che nessuno di noi ha la bacchetta magica: se negli anni l’organizzazione di Forza Italia nel mondo ha dato via via segni di cedimento, non sarà né facile né rapido poterla ricostruire.
Mi hanno definito come “uno che ascolta, che fa domande, che vuole capire e approfondire”. Ecco, in questa prima, anche convulsa fase di lavoro, sto mettendo tutte le mie forze proprio per ascoltare, fare domande, capire e approfondire. Ma una cosa deve essere chiarissima a tutti: l’allenatore è fondamentale, ma è la squadra che scende in campo.
Concludo con una doverosa precisazione: è vero che vi scrivo, e chiedo la vostra attenzione, in quanto Coordinatore degli Italiani all’estero per Forza Italia, ma al tempo stesso credo che voi tutti, italiani che non vivete in Italia, vi riconosciate nel nostro Paese, nei suoi valori e nelle sue potenzialità e risorse. I partiti sono solo una delle espressioni democratiche di quei valori e potenzialità.
Il mio lavoro non è dunque solo un lavoro di partito, ma prima di tutto politico. Ed è in questa veste che mi metto a disposizione di voi tutti per “ascoltare, capire e approfondire” e mi aspetto che voi abbiate la voglia di farmi conoscere i vostri problemi, le vostre aspirazioni e anche le vostre delusioni.
*Coordinatore degli italiani all’estero di Forza Italia
































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