Il PdL è allo sfascio totale. Le liti interne non si contano più. In qualche caso qualcuno stava arrivando persino alle mani… Sulle agenzie gli azzurri, divisi fra lealisti e governativi, sparano comunicati a ripetizione: è la guerra delle dichiarazioni a tener banco negli ultimi giorni, anche in queste ore.
L’ultima battaglia è quella fra Fabrizio Cicchitto, sempre più lontano dalla visione politica del Cavaliere, e Daniele Capezzone, berlusconiano doc. Tutto parte da alcune affermazioni di Cicchitto: “Siamo in presenza di un chiaro dissenso politico perchè siamo ritornati alla situazione del 2 ottobre, quando all’interno del Pdl c’erano esponenti autorevolissimi che volevano la crisi di governo: adesso la rivogliono. Inoltre – sottolinea l’ex capogruppo PdL alla Camera – c’è una visione di cosa dovrebbe essere Forza Italia che non è per niente condivisibile”. Noi “vogliamo mantenere il sostegno al governo perchè riteniamo che una crisi provocata dal Pdl sarebbe un salto nel buio”.
Secondo Cicchitto “sul partito non c’e’ un problema di sigle ma di sostanza: vogliamo che Forza Italia o Pdl che sia combini insieme il ruolo carismatico di Berlusconi, con quello politico di Alfano, con la democrazia interna; vogliamo un partito moderato, garantista e riformista, non un partito in cui tutto il potere politico è concentrato in una sola persona e quello organizzativo in un nucleo estremista e autoritario”. A leggere certe parole di Cicchitto, verrebbe da chiedersi come abbia fatto a stare nel PdL per tutti questi anni.
A rispondere a Cicchitto è Daniele Capezzone: “Con tutto il garbo e la necessaria disponibilità al dialogo e al confronto, dinanzi alle considerazioni teoriche dell’onorevole Cicchitto, ripetiamo oggi alcune domande semplici e concrete. Primo. Se il Pd conferma un voto contro i principi costituzionali per la decadenza di Silvio Berlusconi, che si fa? Ci si limita a un comunicato di deplorazione? Secondo. Se il Governo e la maggioranza confermano una finanziaria tassa e spendi, con tanto di ritorno della tassa sulla prima casa, che si fa? Un convegno su fisco e casa? Terzo. E’ sostenibile l’idea di un sostegno ad un Governo (a qualunque Governo, non solo a questo!) ‘a prescindere’? Siamo a questo? Che potere contrattuale potrebbe avere chi si facesse trattare da ‘ospite’ di un ‘monocolore Pd’?". Osservazioni e domande sacrosante.
Cicchitto replica con una comunicato, all’inizio usa l’ironia: “Nella sua nuova veste di pubblico ministero, Daniele Capezzone mi sottopone a uno stringente interrogatorio, ma io nella mia vita ho sempre ho fatto marameo ai pubblici ministeri autentici, figurarsi a quelli acquisiti, a quelli fasulli, a quelli fanatici”. Poi spiega: “il pubblico ministero Capezzone mi rivolge domande retoriche perche’ ad esse ho gia’ risposto piu’ volte in anticipo, ho gia’ detto che reputo un grave errore mettere in crisi il governo sulla decadenza – rispetto alla quale evidentemente va condotta una battaglia parlamentare ricorrendo a tutti i mezzi offerti dal regolamento; anche perche’ noi su impulso di Berlusconi abbiamo fatto un governo con il Pd che non implicava certamente l’accordo sull’uso politico della giustizia perche’ su questo tema purtroppo rimaniamo agli antipodi".
Daniele commenta a sua volta: “Ma cosa accade all’amico Cicchitto? Tra le ipotesi in campo, i bookmakers ne selezionano una. Con la Roma in testa al campionato, e’ in trance agonistica, e si crede Gervinho: dunque, vola sulla fascia. Ma al centro non trova Totti, bensi’ il duo Formigoni-Giovanardi. Auguri".
Discussione su questo articolo