Il 16 novembre si riunirà il Popolo della Libertà, per il Consiglio Nazionale. In quella sede, verrà formalizzato il passaggio a Forza Italia e si cercheranno di chiarire le varie posizioni che oggi vedono continui scontri tra "lealisti", quelli che sostengono il leader Silvio Berlusconi e che vorrebbero un cambio di rotta (se non la caduta) di questo governo, ed i "governativi", coloro che vogliono portare avanti questa esperienza di governo.
Sono d’accordo con l’onorevole Paolo Romani che sostiene questa tesi, il Popolo della Libertà dovrà rispondere a queste tre domande:
1) Cosa si dovrà fare in caso di decadenza dal Senato del presidente Berlusconi?
2) Cosa si dovrà fare del governo presieduto da Enrico Letta?
3) Come ci si dovrà comportare riguardo alla Legge di Stabilità?
Io, però, aggiungo altre domande: quale identità avrà Forza Italia? Bisogna dare un’identità a questo nuovo partito, per essere realmente tale. Esso dovrà essere un partito più di centro (come una sorta di Democrazia Cristiana) o un partito un po’ più di destra?
Dovrà essere allineato alle posizioni del Partito Popolare Europeo o dovrà percorrere un’altra strada, come quella del Partito Conservatore del Regno Unito? Inoltre, ci sarà da porre la questione di un eventuale candidato premier, in caso di decadenza di non eleggibilità del presidente Berlusconi. Posto il fatto che Berlusconi sarà sempre leader del centrodestra, anche qualora egli restasse ineleggibile, chi sarà il nuovo candidato premier? Il candidato premier dovrà essere scelto con le primarie? Se sì, le primarie dovranno essere di partito o di coalizione? Queste sono tutte domande che noi elettori e militanti del centrodestra poniamo e ad esse chiediamo risposte. Non vogliamo più litigi.
































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