Il giorno dopo il nuovo affondo anti-Merkel di Silvio Berlusconi il Pdl fa quadrato attorno al capo, mentre per il Pd parla il segretario Guglielmo Epifani che avverte: ‘Stia attento a non mettere in crisi il governo per le sue personali ragioni, perche’ se fa cosi’ vuol dire che non gli interessa del Paese’. Parole che fanno nascere un nuovo scontro con il vicepremier Angelino Alfano: chi interpreta le affermazioni di Berlusconi come un tentativo di sviare l’attenzione, dice il segretario del Pdl, ‘e’ in malafede’. Per il leader dei Democratici piu’ che il contenuto a essere in discussione (‘da un certo punto di vista le cose che Berlusconi dice hanno un fondamento’) ma la tempistica: ‘Quando lui era al governo – ricorda infatti con sarcasmo – il braccio di ferro lo ha perso’. Che e’ anche quanto lascia intendere il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni: ‘Molti euroscettici hanno avuto il tempo per fare a braccio di ferro con la Merkel – replica al vice direttore di Repubblica Massimo Giannini – e non lo hanno fatto’.
L’invito a non rimanere schiacciati dal peso delle politiche rigoriste ancora una volta non e’ altro, sottolinea pero’ Alfano, che l’espressione di ‘un atteggiamento di fierezza italiana’, mentre il rischio di una crisi di governo e’ uno scenario lontano dall’essere realistico, e’ la replica all’unisono del Pdl. ‘E’ una favola e se Epifani insiste – dice Anna Maria Bernini, senatrice e portavoce vicario del Pdl – e’ solo per evidenti ragioni politiche interne a un Pd in crisi d’identità’.
D’altro canto, e’ la tesi dello stesso vicepremier Alfano, le interpretazioni piu’ guerrafondaie delle affermazioni di Berlusconi puntano proprio a ‘provocare la reazione’ dei Democratici. Anche perche’, e’ la convinzione del segretario del Pdl, l’obiettivo e’ comune: l’Europa deve ‘invertire la rotta’ e e passare da una politica di ‘puro rigore di bilancio ad una politica di crescita e credo – aggiunge – che anche la scelta del governo di puntare su un piano straordinario per l’occupazione giovanile vada nella direzione giusta’.
Che ‘l’invito a un ‘braccio di ferro’ con la Merkel sia puro realismo’, e’ anche quanto sostiene Maurizio Lupi, esponente Pdl e ministro delle Infrastrutture. Il criterio con cui valutare la tenuta del governo, e’ la sua tesi, ‘non sono i processi al Cavaliere, come egli stesso dice, ma l’economia e i fatti che il governo realizza’. L’importante, ammonisce il coordinatore del Pdl Sandro Bondi rivolgendosi a Epifani e parlando della coabitazione a Palazzo Chigi, e’ ‘alimentare uno spirito positivo di maggiore comprensione reciproca piuttosto che soffiare sulla diffidenza e sui sospetti’.
Non e’ pero’ solo il Pd, che comunque a parte il segretario ha mantenuto il basso profilo, a non aver apprezzato l’ex presidente del Consiglio: ‘le parole di Berlusconi al Foglio – afferma il portavoce politico di Scelta Civica Benedetto Della Vedova – suonano stonate e pericolose per il Governo Letta. Qualora andasse davvero a un velleitario braccio di ferro con la Merkel imposto da Berlusconi lo perderebbe malamente e, comunque, lo farebbe senza di noi’.
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