L’Uruguay torna a far parte della lista grigia dell’Unione Europeo, ovvero quella dei Paesi che non rispettano gli standard fiscali internazionali.
Durante la revisione semestrale di ottobre, infatti, l’Ecofin, il Consiglio Economia e finanza dell’Ue, ha modificato le liste in cui appaiono i cosiddetti paradisi fiscali.
Nella black list dell’Ue si trovano quattro paesi dell’America Latina e i Caraibi: Anguilla, Dominica, Trinidad e Tobago e Panama. Nella lista grigia, in cui figurano i paesi disposti a cooperare per adeguarsi agli standard internazionali, appare anche la Costa Rica.
L’Ue ha richiamato particolarmente l’attenzione sull’assenza di norme tributarie sugli asset che le aziende uruguayane possiedono all’estero.
Nel 2017 l’Uruguay era già stato inserito nella lista grigia, poi rimosso dopo aver messo in atto una serie di riforme approvate sotto il governo di Tabaré Vázquez.
L’attuale esecutivo di Luis Lacalle Pou, secondo quanto spiegano i media locali, avrà tempo fino a dicembre del 2022 per adeguare il proprio sistema fiscale.