E’ l’Italia la destinazione principale delle amache che si producono in Nicaragua. Un filo diretto per questo particolare prodotto che dura ormai da anni, ma per il 2016, finora le cose non sono andate bene. L’export di amache infatti verso l’Italia ha subito un calo, in questi primi cinque mesi del 45,7% un crollo inspiegabile, che ha messo in crisi il settore, anche se c’è la fondata speranza che le cose possano migliorare in fretta.
Nel 2015, nei primi cinque mesi, si erano esportate in Italia amache per 275.743 dollari, quest’anno la cifra è scesa a quota 149.062. Un calo preoccupante che si va a inserire in quello dei prodotti artigianali del Nicaragua. Secondo infatti i dati del Centro de Tramites de las Exportaciones (Cetrex) fino al 12 giugno in tutto il Paese, per l’artigianato, si erano incassati 244.637 dollari contro i 358.863 dello scorso anno, un calo del 31,8%.
Numeri difficili per l’economia locale, che punta molto sull’artigianato, settore che rappresenta una parte importante, da un punto di vista economico, ma non solo. Di fronte a questa diminuzione, inattesa, si sta cercando di trovare antidoti che possano funzionare. Uno di questi è visto nella vendita diretta, soprattutto grazie alle fiere nazionali e internazionali.
L’artigianato è importante in Nicaragua e si sta cercando in tutte le maniere di far fronte a questo periodo di crisi. Un momento negativo che come abbiamo visto ha coinvolto anche le amache mandate in Italia.
L’amaca trae le sue origini nell’America meridionale e nei Caraibi e fu Cristoforo Colombo che le adottò sulle navi: prima infatti i marinai avevano l’abitudine di dormire per terra.