In politica vale tutto: e’ la regola non scritta della competizione elettorale. E, a quanto pare, Mario Monti la conosce benissimo. Il ‘professore’ interviene a ‘Uno mattina’ e non risparmia colpi a nessuno: Berlusconi? E’ ‘volatile sulle vicende umane e politiche’; Bersani? ‘Spero non vinca’ e, soprattutto, ‘dovrebbe silenziare un po’ la parte conservatrice del partito’. In sintesi, ‘tagliare le ali e’ una buona cosa’.
Parole che non piacciono ne’ a destra ne’ a sinistra. Il Pd, chiamato direttamente in causa, insorge. I democrat inseriscono ironicamente sul sito web del partito un fotomontaggio con le partecipazioni del premier in tv e la didascalia ‘Il gioco del silenzio’. Poi si affidano alla risposta, dura, del segretario.
‘Ribadisco il rispetto – tuona Bersani – ma chiedo rispetto per tutto il Pd. Noi siamo un partito liberale che non chiudera’ mai la bocca a nessuno’.E poi chiosa, stavolta rivolto direttamente a Monti: ‘Tutti i difetti del Pd si scoprono oggi – sottolinea – mentre per un lungo anno non si sono visti…’. Insomma, non piacciono gli attacchi del prof proprio a chi lo ha sostenuto al governo.
Ma e’ soprattutto quel ‘silenziare’ usato da Monti che non va proprio giu’. Per Nichi Vendola, ‘Monti e’ sceso in campo pesantemente con la presunzione di chi vuole partecipare ma vuole anche sentirsi arbitro della partita’. E la leader della Cgil, Susanna Camusso, spesso citata da Monti, lo invita a ‘discutere di programmi’ e lasciar stare ‘le troppe critiche’.
Sul fronte con il Pdl la situazione e’ ancora piu’ tesa. L’allusione del premier ad ‘una certa statura accademica’ dell’ex ministro Renato Brunetta da’ la stura alle reazioni del centrodestra. L’economista replica dando del ‘tecnocrate autoritario, disinformato e pasticcione’ a Monti ed assicura che ‘non riuscira’ a ‘silenziare’ ne’ Fassina’ ne’ lui. Per Berlusconi ‘gli attacchi a Brunetta sono stati meschini’.
Come se non bastasse si apre un altro fronte, quello delle presenze in tv del professore. Il Pdl e Berlusconi lamentano che il richiamo alla par condicio avviene solo quando sugli schermi c’e’ il Cavaliere. Il senatore del Pd e presidente della commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli parla di ‘danno grave’. Tutte polemiche alle quali il diretto interessato non replica. In mattinata dice di ‘sperare e credere che’ il calo dello spread ‘durera’ ‘ e spiega che ‘e’ sceso per effetto dell’accordo sul fiscal cliff americano’ ma anche ‘per il rientro di fiducia sull’Italia’. Poi aggiunge: ‘Vorrei che ci fosse qualcosa di simile a un governo ‘Monti due’ per far vedere che nel mio volto non c’e’ la cattiveria del tassatore’.
Sono temi che fanno parte dell’offensiva elettorale. Resta da organizzare la struttura che lo sosterra’ per il voto.
Nel pomeriggio il professore, in un incontro di quattro ore in una localita’ ‘segreta’ lontana da telecamere e giornalisti, fa il punto sulle liste e sull’Agenda con gli esponenti di ‘Verso la Terza Repubblica’, l’aggregazione che sostiene con Italia Futura il ritorno del Professore a Palazzo Chigi. La questione delle liste e’ ancora in alto mare. Monti sta valutando se proseguire con l’idea di una lista unica al Senato e tre liste di coalizione alla Camera, o accorpare in una lista unica anche quella di Montecitorio. Per ora l’unica certezza sembrerebbe il nome che lo stesso premier rivela: ‘Sara’ qualcosa tipo ‘Con Monti per l’Italia’. Il premier ne ha parlato anche in una riunione con i ‘fuoriusciti’ del Pdl, guidati da Mario Mauro, e in un ulteriore summit con i leader di Udc e Fli, Casini e Fini. Al momento Italia Futura e parte dell’associazionismo montiano sono contrari all’ipotesi di accorpamento alla Camera. C’e’ ancora un’altra settimana di tempo per decidere cosa fare. Nel frattempo, Monti si dividera’ tra la campagna elettorale e l’organizzazione del ‘movimento’ che lo sostiene.
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