MOIGE | Non ci sono droghe leggere, è un inganno lessicale che mette a rischio i nostri figli

Il 7% dei minori ha ammesso di aver fumato cannabis, l’1% ha fumato la prima canna tra gli 11 e i 12 anni. Affinita (MOIGE): “Genitori lasciati soli contro lo strapotere dei rapper che inneggiano al consumo di droga’’

Non ci sono droghe leggere, ma solo sostanze che minacciano la salute psicofisica di chi le assume. Questa da sempre la posizione del MOIGE – Movimento Italiano Genitori, che interviene sulle parole pronunciate dal Sottosegretario Alfredo Mantovano, nell’intervento presso la commissione Stupefacenti delle Nazioni Unite a Vienna, che ha detto “È nostro dovere opporci a qualsiasi forma di traffico di sostanze stupefacenti e anche alla legalizzazione di talune di esse, perché tutte sono dannose, non ci sono droghe leggere”.

Fare una distinzione tra droghe definite “pesanti” e quelle chiamate “leggere” fa apparire quest’ultime come qualcosa di blando, che in caso di assunzione non avranno grandi conseguenze. Si tratta di una convinzione che, purtroppo, è molto diffusa anche tra i giovani, che sono sempre più attratti da queste sostanze, in parte per il fascino del proibito, in parte per modelli sbagliati che vengono proposti sui social e su tante serie tv.

Secondo l’ultimo studio condotto dal MOIGE “Venduti ai minori”, il 7% degli intervistati ha fatto uso di cannabis, l’1% la fuma abitualmente, il 2% l’ha fumata spesso, un preoccupante 1% ha fatto la prima canna tra gli 11 e i 12 anni.

“Purtroppo, spesso le famiglie vengono lasciate sole nell’affrontare il tema della droga e della tossicodipendenza dei figli. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE – Sui media e sui social, con la complicità di tanti rapper, girano messaggi fuorvianti ed incentivanti sul tema, proponendo addirittura l’uso di droga come semplice antistress. Inoltre, tutto questo parlare di droghe leggere, e anche la stessa legalizzazione della cannabis light, fa apparire queste sostanze come qualcosa di sicuro e gestibile. Ma sappiamo bene che non è così. Per i genitori non sempre è semplice intervenire e sradicare queste convinzioni nei propri figli. Per questo le campagne di prevenzione dovrebbero iniziare nelle scuole, facendo un’informazione chiara e corretta dei reali rischi che si celano anche dietro le cosiddette droghe leggere. C’è bisogno di sostegno alle famiglie perché sappiamo bene che le parole sono importanti e possono avere un potere enorme nel condizionare i nostri figli”.