Migliaia di persone oggi hanno voluto partecipare al funerale laico di Umberto Eco, morto quattro giorni fa a 84 anni. Il cortile della Rocchetta, al Castello Sforzesco di Milano, non è bastato per contenere la folla. Anche nell’area riservata alla famiglia (la sorella, la moglie, i figli Stefano e Carlotta e i nipoti), agli amici più cari e alle autorità, in molti son dovuti restare in piedi, come Roberto Benigni, accompagnato dalla moglie Nicoletta Braschi, Carlo De Benedetti, ed Elisabetta Sgarbi che con Eco è fra i creatori della nuova casa editrice La nave di Teseo, che proprio con un libro dello scrittore piemontese debutterà nei prossimi giorni.
Presenti tra gli altri la presidente e il dg della Rai Monica Maggioni e Antonio Campo dall’Orto, il sindaco di Torino Piero Fassino, l’attrice Lella Costa, editori e traduttori di tutto il mondo, lo scrittore Edoardo Nesi. In piedi fra il pubblico ex studenti e lettori.
Accanto alla bara in legno chiaro, sobria come tutte quelle destinate alla cremazione (prevista in forma privata) e’ stata sistemata la toga dell’Alma mater dell’Universita’ di Bologna, dove Eco ha insegnato 41 anni. Dietro le corone inviate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dalla presidente della Camera, Laura Boldrini.
A commuovere tutti e’ stato il nipote quindicenne, Emanuele: "Posso dire che averti come nonno mi ha riempito di orgoglio". Non e’ invece intervenuto Benigni, che prima di entrare nel cortile ha definito Eco un "vento che faceva bene al mondo". "Peccato che non ci sia piu’ – ha concluso – perche’ di persone come lui ce n’e’ piu’ bisogno sulla terra. Nel cielo ce n’e’ sempre tante di belle persone, qua ne rimangono sempre poche".































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