Cara Bonino,
mi dispiace veramente per la tua estromissione dal Governo. Non ho mai votato per i Radicali, ma ho sempre ammirato le loro esuberanze, da quando Pannella, negli anni del ’68, passava in partenza dall’aeroporto di Fiumicino, dove lavoravo, e con il quale ci si infervorava in discussioni sulla libertà, la democrazia ed il diritto. Devo dire però che, francamente, te la sei andata a cercare questa vera e propria cacciata.
Tutti noi speravamo che tu facessi la “radicale” come ai vecchi tempi: invece di sottostare ai ricatti di qualche industrialotto con qualche generalotto che voleva vendere gli elicotteri all’India: dovevi fare lo sciopero della fame, dovevi minacciare le dimissioni, dovevi fare un pandemonio; bastava un fischio e noi tutti ex-militari in pensione saremmo scattati al tuo fianco per salvare quei due nostri Marò prigionieri in India. Ed invece è successo che anche tutte le Associazioni d’Arma o d’Accademia sono state bloccate, in quanto – era stato affermato – sarebbero saltati i contatti in corso. Invece c’era sotto una vera e propria azione (vedi esito di Terzi) tendente a calare le braghe di fronte ai ricatti commerciali dell’India!
Anche nei tuoi confronti ho eseguito una vignetta con le braghe calate, siamo convinti che tua sia stata troppo accondiscendente e non c’è stato niente da fare. Pensa che persino un mio amico che voleva condurre i famigliari dei due Marò a Roma per manifestare con qualche striscione è stato bloccato, avendo fatto eliminare anche i manifesti sul Campidoglio. Peccato, perché è stata un’occasione persa.
































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