Si è tenuto recentemente l’incontro tra la nostra presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.
“Si tratta dell’appuntamento che il presidente portoghese ha fissato con la premier italiana…”, hanno scritto i giornali.
Ecco, con quel nome e cognome italiani, il Presidente Costa mi ha fatto venire in mente che abbiamo tantissimi “italiani” trapiantati in altri Paesi con incarichi prestigiosi. Ricordo, uno per tutti, Papa Francesco, il papa argentino di avi piemontesi.
La presenza degli italiani all’estero, dovunque nel mondo, ricopre un ruolo fondamentale per il Belpaese: sappiamo bene, infatti, quanto sia importante per la promozione della nostra lingua, della cultura italiana, per la difesa del Made in Italy, solo per fare alcuni esempi.
L’italianità oltre confine è un enorme volano per l’economia italiana. Ci domandiamo, a volte, se l’Italia ne sia pienamente consapevole. Sì, nelle dichiarazioni di politici e rappresentanti delle istituzioni questo tema viene spesso toccato e sottolineato; eppure, non sempre i fatti coincidono con le parole.
Abbiamo visto come l’attuale governo abbia voluto modificare la legge sulla cittadinanza ius sanguinis, limitandola fortemente, rischiando in questo modo di spegnere quel legame vitale che unisce milioni di persone di origine italiana alla loro Madre Patria.
Vorremmo, come italiani nel mondo, che il nostro Paese pensasse alla nostra presenza all’estero come a una straordinaria risorsa e non come a un peso. Perché non è così: noi siamo ponti culturali ed economici, ambasciatori spontanei dell’Italia, custodi di tradizioni e promotori di innovazione.
Ecco perché come MAIE da sempre ci battiamo non solo per migliorare la qualità di vita dei nostri connazionali – attraverso il nostro impegno per servizi consolari più veloci ed efficienti, per la promozione culturale, per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane – ma anche per tenere alta la bandiera italiana ovunque ci siano nostri connazionali.
La nostra missione è chiara: dare voce agli italiani all’estero, difendere i loro diritti, valorizzare il loro ruolo e rafforzare il legame con l’Italia. Perché un’Italia che riconosce e sostiene i suoi figli nel mondo è un’Italia più forte, più rispettata e più unita.
Se anche tu sei un italiano nel mondo e senti di voler fare di più per il tuo Paese, anche se sei residente all’estero, contattaci attraverso il nostro sito web e i nostri canali social. Insieme, uniti e organizzati, possiamo fare davvero la differenza, quando si tratta del rapporto tra l’Italia e i suoi figli sparsi per il mondo.
*Vicepresidente MAIE






























