Caro direttore,
il governo italiano con la sua ultima legge di bilancio ha tagliato i fondi per la convenzione grazie alla quale Radio Radicale trasmette i lavori parlamentari, costringendola, se non ci saranno variazioni a questa decisione, a chiudere il 20 maggio di quest’anno dopo oltre 40 anni di attività.
La decisione è grave anche per gli italiani all’estero che, oltre a poter ascoltare la radio via satellite in tutta Europa, Nord Africa e Medio Oriente e in streaming dal sito in tutto il mondo, perdono l’accesso a un archivio online unico al mondo dove sono catalogati 40 anni di lavori parlamentari, quasi 24.000 audio e video di processi, congressi di tutti i partiti, dibattiti. Si tratta di oltre 376.000 audio e video e di oltre 225000 oratori. Una vera e propria università popolare accessibile a tutti al sito https://www.radioradicale.it/ e nella quale navigare con un raffinato motore di ricerca.
I tempi per evitare questo esito sono molto stretti ma sono in corso molte iniziative soprattutto per informare i cittadini italiani, moltissimi dei quali non sanno che cosa stanno per perdere.
Oltre 11000 persone hanno firmato in poco tempo una petizione su change.org partita da alcuni famosi attori e uomini di spettacolo: Rocco Papaleo, Alessandro Haber, Luca Barbarossa, Jimmy Ghione, Alessandro Gassmann e presente all’indirizzo https://www.change.org/p/giuseppeconteit-salva-radio-radicale-per-garantire-il-diritto-dei-cittadini-a-conoscere-per-deliberare
Alcuni sindaci stanno sottoscrivendo una dichiarazione a favore della radio, in alcuni casi in votazione nei consigli comunali e regionali e sottoscrivibile anche dai Presidenti dei Comites: la si può trovare sul sito https://www.partitoradicale.it/
Il 21 aprile a Roma ci sarà una marcia di Pasqua organizzata dal Partito Radicale proprio a favore della vita di Radio Radicale.
L’appello agli italiani all’estero, in particolare a chi opera nei media italianofoni, è di permettere agli elettori del nostro paese residenti al di fuori di esso di conoscere il servizio pubblico di questo medium e la sua prossima fine per poter decidere se mobilitarsi contro di essa. Insomma di “conoscere per deliberare”, che è il motto di Radio Radicale.
Gianni Rubagotti
Segretario Associazione per l’Iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan”
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