La strada per Giorgia Meloni si fa in salita

Superata di slancio la temuta crisi economica di autunno e la crisi energetica, si nota però che nodi da anni irrisolti vengono al pettine, soffocano e non sarà facile scioglierli

Giorgia Meloni, capo del governo
Giorgia Meloni, capo del governo

Giorno per giorno la strada per Giorgia Meloni si fa sempre più in salita, nonostante l’evidente impegno e le obiettive capacità della premier, una positiva sorpresa rispetto alla vigilia elettorale.

Superata di slancio la temuta crisi economica di autunno e la crisi energetica, nonostante l’ovvia antipatia mediatica di gran parte dell’informazione nostrana ed estera, pur con una sostanziale unità dell’esecutivo, si nota però che nodi da anni irrisolti vengono al pettine, soffocano e non sarà facile scioglierli.

Sullo sfondo c’è poi un sempre più chiaro boicottaggio europeo che su tutto (migranti, energia verde, tempi PNRR, spiagge, posizioni su famiglia, gender ed affini, biodisel, alimenti sintetici ecc.) si mette regolarmente di traverso, perchè la maggioranza di centrosinistra a Bruxelles vuole danneggiarci, visto che siamo un paese dove i cittadini hanno chiaramente indicato una maggioranza politica difforme da loro.

E’ uno dei motivi per i quali l’Italia deve tener duro su tutto, almeno fino al voto del 2024, a cominciare dal MES, unica arma di pressione che abbiamo e – forse – cominciando a minacciare di differenziarsi anche in politica estera (condizionando la fornitura di armi all’Ucraina ad un credibile piano di pace) perchè se l’Europa ci danneggia è forse ora di cominciare a distinguerci in questo campo scoprendo, credo, che diversi paesi ci verrebbero dietro. Oltretutto c’è poi il nostro commissario europeo Gentiloni (espressione PD), che non si capisce da che parte sta: lavora per l’Italia o per il “nemico”?