Sono perfettamente d’accordo con quanto ha scritto Ermanno Filosa su italiachiamaitalia.it a proposito dei neo eletti all’estero. Si diano al più presto una svegliata ed escano dal loro profumatamente pagato letargo. Non voglio chiedere miracoli ma sono passati 40 giorni dalle elezioni e non è certo troppo pretendere almeno qualche segno di vita dai nostri deputati e senatori. Gli elettori hanno i rappresentanti che si meritano? Normalmente è così, ma lo è molto, ma molto meno, per quanto riguarda il voto all’estero a causa delle disfunzioni, delle incette di schede elettorali eccetera eccetera. Voto all’estero che va riformato immediatamente, non mi stancherò mai di gridarlo.
Si dice che presto si ritornerà a votare e voglio sperare che avvenga con nuove modalità. Nel frattempo dobbiamo tenerci i parlamentari che abbiamo.
A proposito chi sono? Sfido chiunque a sciorinare i nomi dei 12 deputati e dei 6 senatori. Fate la prova e vi accorgerete che al massimo ricorderete, con sforzo, una decina dei 18 nomi. Non fanno nulla per farsi conoscere se stessi, figuriamoci gli italiani all’estero. Naturalmente a parte le solite pochissime eccezioni, temo che dovremo rivolgerci a Chi l’ha visto? Io, che pure sono molto attento alle questioni degli italiani nel mondo, non mi ricordo chi sia il senatore eletto dal PD in Sud America Da più parti mi dicono che non parli una parola di italiano, possibile? E il grillino che si è fatto eleggere in Europa spendendo fior di quattrini per mandare per posta la sua propaganda ai 2 milioni di elettori? Disperso, non se n’è mai più avuta notizia. Potrei andare avanti, ma preferisco fermarmi qui per amor di Patria.
Voglio dare un’ultima possibilità ai cari neo eletti di darsi una mossa, però con l’avvertimento che noi non faremo sconti a nessuno, nè ad amici nè a nemici. O meglio, nè a presunti amici nè a presunti nemici. Un fesso è un fesso, un pelandrone è un pelandrone, un farabutto è un farabutto a qualsiasi partito o lista appartenga. E non provino con le solite furbate, non ce ne frega niente dei comunicatini che spiegano che il Papa è buono, Roma è bella, gli italiani nel mondo sono una ricchezza e così via. Lavorare, ho detto, l-a-v-o-r-a-r-e. Predisporre disegni di legge e manovrare e battersi per portarli in porto, ad esempio. Insomma, o si rimboccano le maniche loro o ce le rimboccheremo noi. E allora saranno dolori.
































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