Indubbiamente, l’Ambasciatore Terzi di Sant’Agata non sta passando un bel periodo. Infortuni politici, diplomatici e giudiziari si stanno ripetendo in modo assillante, da non lasciar spazio a pause di tranquillità e di sana operosità amministrativa.
Il 15 febbraio è cominciata la sventura della petroliera italiana “Enrica Lexie”, “dirottata” dagli ordini perentori della Guardia Costiera indiana (con l’”amichevole” assistenza di un elicottero e di tre guardacoste) sul porto di Kochi, con il successivo sequestro in porto della nave, impossibilitata a ripartire, e dell’arresto di due militari italiani del Battaglione San Marco.
Il ministro degli Esteri afferma che la responsabilità è dell’armatore, costui replica che a Roma tutti – dalla Farnesina al Comando della Marina – sapevano ed hanno lasciato fare. Sta di fatto che il bravo ministro proprio in quei giorni ha effettuato un viaggio d’affari nella stessa India, costellato da sorrisi, strette di mano, probabilmente accordi economici, mentre i “marò” coinvolti erano stati disarmati (cosa che un militare in servizio su territorio italiano non dovrebbe mai permettere!) e portati in carcere.
Il 3 marzo vi è stata la tragicommedia della cooperante italiana Rossella Urru, rapita alcuni mesi fa in Africa, di cui l’emittente quatariana Al-Jazeera (peraltro nota per i suoi trucchi, come quello della ricostruzione in studio delle piazze dove sarebbero avvenute le manifestazioni delle cosiddette “primavere arabe” in Tunisia, Egitto, Libia ed ora Siria) aveva annunciato la liberazione, con sconcerto della Farnesina che non sapeva nulla, né della pretesa “liberazione” (rivelatasi una bufala) né delle trattative in corso. In ogni caso, l’azione e le informazioni del Ministero degli Esteri si sono rivelate, almeno agli occhi della pubblica opinione, inesistenti.
Il 9 marzo vi è stato l’assalto dei reparti speciali inglesi e nigeriani alla prigione dove era trattenuto l’ingegnere italiano Franco Lamolinara, sequestrato dal mese di maggio dell’anno scorso, che ha comportato la morte del rapito. Anche qui, nessuno sapeva niente, oppure non si sa se le informazioni sull’attacco fossero state date a qualcuno, Ministero degli Esteri o Presidenza del Consiglio. Sta di fatto che si è trattato di un ennesimo fatto compiuto, che ha lasciato all’Italia solo la possibilità di lamentarsi con l’Inghilterra per non essere stata avvisata.
Ultima notizia. Il 15 marzo il Tribunale Amministrativo del Lazio ha congelato l’esecuzione del decreto della Farnesina che aveva tolto a Mario Vattani la reggenza del Consolato Italiano ad Osaka per aver (orrore!) cantato ad un concerto organizzato dal centro sociale di destra “Casa Pound” alcuni mesi fa. La sinistra “indignata” aveva chiesto questo provvedimento, ed il Ministro aveva prontamente obbedito: certo, Vattani non è l’India o l’Inghilterra, e quindi si può procedere senza problemi; ma i problemi sono ora venuti dall’inflessibile Tar del Lazio che non guarda in faccia a nessuno quando deve intervenire su provvedimenti ministeriali. E quindi questo è un altro incidente sulla breve carriera dell’Ambasciatore Terzi come Ministro degli Esteri.
Probabilmente, in cuor suo si starà domandando chi glielo ha fatto fare di accettare quest’incarico, suggerito da un’alta personalità parlamentare: stava forse più tranquillo nella sua ordinata carriera di Ambasciatore a Washington, dove non ci sono conflitti con il Paese-guida dell’Occidente, dove si organizzano le visite periodiche di uomini politici e d’affari, dove si partecipa alle rituali serate di gala e cene commemorative della “NIAF” e di altri organismi simili. Ma, d’altra parte, un giuramento effettuato in un 17 ed un insediamento di venerdì, porta a qualche risultato negativo…
P.S. A proposito, visto che il Ministro ha affermato di sentirsi anche “Ministro degli Italiani all’Estero”, qualcuno sa dire perché il sito del CGIE sul portale del Ministero è “momentaneamente” non disponibile?
*membro del Consiglio generale degli italiani all’estero
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