“La diaspora siciliana nel mondo dice basta alle logiche assistenzialistiche, sostenendo la denuncia di Vincenzo Arcobelli, presidente emerito e cofondatore della Confederazione Siciliani Nord America (CSNA), nonché componente del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), contro lo stravolgimento del DDL 723 di iniziativa governativa all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS)”. E’ quanto si legge in una nota dell’Associazione Siciliani Texas, associata alla Confederazione Siciliani Nord America.
“Numerosi rappresentanti del mondo dell’associazionismo di emigrazione siciliana all’estero esprimono pieno sostegno all’atto di ferma denuncia politica del comandante Arcobelli, in merito alle profonde e inaccettabili modifiche apportate – nel corso della seduta della V Commissione dell’ARS – al disegno di legge “Nuovi provvedimenti per i Siciliani all’Estero e per il rinnovo della Consulta”.
“Avevamo applaudito – dichiara Arcobelli – la proposta originaria dell’Assessore Nuccia Albano, che finalmente riconosceva alla diaspora un ruolo propulsivo nelle politiche di sviluppo dell’Isola. Il testo approvato in Giunta era innovativo: puntava sul rientro dei talenti, sulla piattaforma digitale, sulla cooperazione universitaria, culturale e imprenditoriale, e sul turismo di ritorno. In Commissione, invece, è stato confezionato un compromesso di retroguardia che ripropone l’assistenzialismo degli anni ’80 e privilegia le associazioni con sede in Sicilia a scapito di quelle operative all’estero”.
“La logica politica – sostiene Arcobelli – dovrebbe sempre ispirarsi a una rigorosa valutazione dei costi e dei benefici di ogni iniziativa: diversamente, l’utilizzo dei fondi pubblici destinati allo sviluppo rischia di trasformarsi in sperpero, vanificando la finalità di investimento e di crescita condivisa. Si invitano i Presidenti dei Gruppi parlamentari dell’ARS ad analizzare con maggiore attenzione e oculatezza l’iter del provvedimento e a recepire le istanze della comunità siciliana globale, senza steccati partitici”.
“La diaspora – conclude Arcobelli – è una risorsa strategica, non un bacino di consenso. È pronta a fare la propria parte per riportare in Sicilia menti, capitali e know-how, ma potrà farlo solo se la Regione saprà abbandonare definitivamente il modello assistenzialistico per abbracciare una governance moderna, meritocratica e orientata allo sviluppo”.






























