"La giornata della memoria ci ha messo di fronte ancora una volta alle responsabilità comuni di una tragedia immane impossibile da dimenticare. Ripercorrere quel triste tempo in cui la barbarie ha sopraffatto le menti e gli animi di una intera generazione ipnotizzata in massa da un folle, sconvolge ancora la nostra sensibilità e la nostra razionalità. Come sia stato possibile dare credito a teorie aberranti, in un’epoca peraltro contraddistinta da un grande progresso scientifico, sfugge a qualsiasi spiegazione. E la parola ‘razza’ pronunciata anche da un solo tedesco si trasforma in un attimo in qualcosa di putrido e disumano, riportandoci alle adunate oceaniche che i documentari dell’epoca tramandano ai posteri a perpetua memoria". Così Massimo Romagnoli, PdL, presidente del Movimento delle Libertà, che continua: "Noi conosciamo e riconosciamo una sola razza, quella umana: se i tedeschi vogliono raccontare favole e si sentono soddisfatti di una supremazia aliena, per amor di pace saremmo pure disposti a lasciar loro l’illusione, se non sapessimo che il mondo globalizzato amplifica il messaggio di una parola fino a farne veicolo di pericoloso contagio. Che ‘Il lavoro rende liberi’ e’ una verità sacrosanta trasformata paradossalmente dagli aguzzini dei campi di concentramento in concetto di schiavitù e di morte. Non permetteremo a nessuno, e soprattutto a nessun tedesco, di offendere altri popoli con la delirante rappresentazione di un’umanità divisa e divisibile. L’olocausto degli ebrei – conclude Romagnoli – e’ l’infamia piu’ grande da nascondere, e in Germania dovrebbero tacere per sempre su questa vergogna".
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