La federazione canadese di sci si trova a Calgary, e aggiungere che gli sport, per noi invernali, nel Paese nordamericano rappresentino il massimo o quasi, forse è quasi superfluo. Il Canada con la neve ci va d’accordo da sempre, questione di clima, però per vincere ci vuole qualche cosa di più. E per trovare quel ‘quid’ che fa la differenza, soprattutto in vista delle Olimpiadi invernali di Sochi dell’anno prossimo, ecco che Alpine Canada, la federazione che si occupa espressamente di sci, è andata in Italia. E non c’è dubbio che faccia un certo effetto vedere come i canadesi per fare il salto di qualità si siano affidati a un allenatore italiano, Max Carca, quarant’anni, piemontese di Volpedo. Carca, si può dire da sempre, è stato un uomo FISI, cioè della federazione italiana sport invernali, e sotto il tricolore ha portato i nostri atleti al successo. A cominciare da Giorgio Rocca quindi da Christof Innerhofer a Dominik Paris, poi Manfred Moelgg, Peter Fill e Giuliano Razzoli, i successi dell’Italia in questi ultimi anni nello sci alpino hanno avuto alle spalle il volto di Carca. Che adesso cambia i colori della propria casacca, dall’azzurro alla foglia d’acero. La dimostrazione, ulteriore, che dall’Italia si può apprendere in tutti i campi e la conferma si è avuta proprio da un Paese ‘nordico’ che ha puntato su un tecnico come Max Carca, per poter eccellere in una disciplina così particolare come lo sci alpino.
La federazione canadese ha nominato Carca responsabile degli atleti delle discipline tecniche del Paese nordamericano, notoriamente meno competitivi rispetto a quelli di discesa e superG e mai nei primi dieci in gare di Coppa del Mondo nella stagione appena conclusa. Ecco quindi che per Max Carca si tratta di un lavoro non semplice e da portare a termine in un breve periodo di tempo e che comunque dovrà riuscire a portare ai massimi livelli un gruppo di atleti formato dai veterani Michale Yanyk, Julien Cousineau e Brad Spence, ma anche da un gruppo di giovane speranze come Phil Brown, Erik Read, Trevor Philp, Sasha Zaitsoff, Dustin Cook e Morgan e Conrad Pridy. Carca avrà anche come aiutante, per quello che riguarda il settore degli slalomisti, un altro tecnico azzurro, Paolo Deflorian. "Sono molto felice di poter affrontare questa nuova esperienza – ha detto Carca – perchè il Canada è una nazione dove lo sci alpino ha una grande tradizione. Io ho un grande rispetto per tutto lo staff tecnico e l’obiettivo della squadra è di migliorare le prestazioni in slalom e gigante fino a raggiungere il podio nelle gare di Coppa del Mondo". Un obiettivo molto semplice, vincere e ridare al Canada un potere che in questo settore degli sport invernali si era un po’ smarrito in questo periodo. Per farlo i dirigenti canadesi hanno quindi puntato su un tecnico italiano. "Max è un allenatore che ha avuto un grande successo in tutte le cinque discipline e siamo molto felici che abbia deciso di unirsi a noi – ha spiegato Paul Kristofic vice presidente della federazione canadese – in un recente passato Max ha lavorato con atleti che hanno vinto in Coppa del Mondo, poi Campionati del Mondo e medaglie ai Giochi Olimpici. Con l’aggiunta poi nello staff anche di Martin Rufener, pensiamo di aver costruito una squadra con una leadership molto forte. Ci sono nove mesi che ci dividono dalle Olimpiadi di Sochi e c’è motivo per essere ottimisti e entusiasti".
Martin Rufener, svizzero, grandi successi alle spalle, farà insomma coppia con Max Carca lanciando così il Canada tra le squadre con il potenziale tecnico, per quello che riguarda lo staff, più alto tra i team che di solito si contendono i successi più importanti. Ma nonostante Carca abbia per il momento un contratto biennale con la federazione canadese, gli obiettivi non si esauriscono con le Olimpiadi del prossimo anno, ma i programmi del Canada guardano molto più avanti e sono ambiziosi. "Siamo a un punto critico – ha aggiunto Kristofic – per quello che riguarda la programmazione.
Generalmente ci vogliono cinque anni nel sistema di una squadra nazionale per far crescere atleti con le potenzialità di arrivare al podio della World Cup, ecco che allora questo è il momento per pensare alla programmazione per gli anni che andranno dal 2018 al 2022".
































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