“Quando la politica delega tutto alla burocrazia i risultati spesso non sono corrispondenti all’interesse del cittadino. E’ accaduto, ad esempio, per gli italiani all’estero che hanno visto ridimensionato il diritto di trasmettere la cittadinanza ai propri discendenti”. Lo dichiara il senatore Mario Borghese, vicepresidente del Maie, eletto nella ripartizione estera America Meridionale.
“Il decreto legge 36/2025, approvato da oltre due mesi, è stato infatti pensato e voluto dalla Farnesina con una perseveranza e determinazione con pochi precedenti e il risultato finale è sotto gli occhi di tutti: si sono determinate discriminazioni inaccettabili persino tra figli degli stessi genitori e altre penalizzazioni incomprensibili che hanno suscitato per fortuna l’attenzione del Quirinale.
Aspetteremo ora l’esame del ddl governativo complessivo sulla cittadinanza per capire se ci sarà la possibilità di rimediare agli errori del decreto 36.
Intanto, in aggiunta ai danni perpetrati, è stata diramata una circolare che impone, per la dichiarazione di acquisto della cittadinanza dei minorenni, il pagamento di una tassa di 250 euro non prevista dal decreto 36/25.
Non vogliamo pensare che ci sia l’intento di perseguitare gli italiani all’estero e i loro figli minori, ma si tratta certamente di un balzello inaccettabile che per i meno abbienti può risultare un ostacolo insuperabile per l’affermazione di un diritto sacrosanto come la cittadinanza.
Conoscendo la sensibilità per gli italiani all’estero del presidente Giorgia Meloni, confido che il governo correggerà la circolare eliminando una tassa iniqua e insostenibile”, conclude Borghese.






























