Prende il via il Columbus Day con gli interventi del presidente americano Barack Obama e il ministero degli Esteri italiano, Franco Frattini.
Come ogni anni, il secondo lunedì del mese di ottobre è festa nazionale: la comunità italo-americana è protagonista assoluta nelle strade di New York, Washington, e delle maggiori città degli Stati Uniti. Quest’anno, con la ricorrenza del 150esimo dell’Unità d’Italia, i festeggiamenti assumono un carattere molto più particolare, un’enfasi assai maggiore.
Il presidente Usa, nel suo intervento, ha dichiarato che l’America riconosce "l’indelebile influenza" degli italiani "sul nostro Paese, e celebriamo lo straordinario modo con cui hanno modellato l’esperienza americana". "Cristoforo Colombo ha aperto una fiera tradizione di italiani che hanno attraversato l’Atlantico fino alle nostre coste", e che hanno contribuito senza dubbio a fare grande l’America.
Giulio Terzi, ambasciatore d’Italia negli Usa, durante la serata inaugurale delle celebrazioni, col gala organizzato a New York dalla Columbus Citizens Foundation, ha letto il messaggio che Franco Frattini ha inviato agli italiani d’America: "Da quel 12 ottobre del 1492 non vi è momento della storia comune in cui i nostri connazionali di ogni regione non siano stati protagonisti del successo della società americana". Nell’anno del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, il significato di questa ricorrenza "va ben al di là delle emozioni che riemergono dall’impresa epocale di un eroe italiano".
Il titolare della Farnesina ha ringraziato la comunità italo-americana per "l’impegno alla diffusione della cultura italiana e della nostra meravigliosa lingua".
"La coincidenza con il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia rende uniche le celebrazioni di quest’anno", ha osservato anche l’ambasciatore Terzi nel suo intervento al gala inaugurale alla presenza del Governatore di New York, Andrew Cuomo, e di una platea di esponenti del mondo della finanza e dell’impresa. "Un tributo ulteriore", ha aggiunto, "all’eredità degli italiani che, come Colombo, ma anche Gaetano Filangieri, Andrea Palladio, ancor prima che il nostro Paese si unificasse, hanno contribuito a far grandi gli Stati Uniti d’America".
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