Un "potente richiamo ad una riflessione ancora attuale sui temi della piena integrazione degli immigrati così come su quelli della sicurezza nei luoghi di lavoro". Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricorda la tragedia di 57 anni fa al Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio, in cui morirono 262 minatori tra cui 136 emigrati italiani. "Il concreto accoglimento di queste istanze umane e civili e la piena affermazione di questi diritti fondamentali debbono essere perseguiti con la massima attenzione dalle istituzioni e da tutte le forze sociali", afferma il Capo dello Stato.
Gli emigrati di ieri e quelli di oggi sono stati al centro della commemorazione del terzo disastro per numero di vittime nella storia dei minatori italiani emigrati, avvenuto per via di un incendio nell’epoca degli accordi italo-belgi che prevedevano l’invio di forza lavoro dall’Italia in cambio di carbone. Nel 1956 fra i 142 mila minatori impiegati, 63 mila erano stranieri e fra questi 44 mila erano italiani. Quel dato non sfugge né al ministro degli Esteri Emma Bonino, che nel suo messaggio ricorda come l’emigrazione sia "parte integrante e indissolubile della nostra nazione e della nostra storia", né alla presidente della Camera Laura Boldrini che ha reso omaggio alle vittime, insieme al viceministro degli Esteri Bruno Archi, nella cerimonia che si è tenuta nei luoghi della catastrofe. Gli emigrati italiani che in Belgio cercavano alloggio "trovavano scritte ‘né animali né stranieri’ – ha ricordato la terza carica dello Stato – come oggi in Italia non si affitta a stranieri in barba alla nostra storia, e decidiamo di ignorare che gli immigrati che arrivano a Lampedusa hanno gli stessi occhi dei nostri padri che arrivarono a Marcinelle". "Oggi – aggiunge Laura Boldrini in polemica con alcune dichiarazioni dell’ad di Fiat Sergio Marchionne – c’è chi dice che nel 2013 di soli diritti si muore, nonostante si continui a perdere la vita per la mancanza di diritti e tutele, ma è senza diritti che si muore, allora come oggi, ed è questo che ci ricorda Marcinelle".
Insieme alla presidente della Camera, una folta delegazione di parlamentari italiani eletti all’estero. "Il modo migliore per onorare la memoria degli italiani nel mondo caduti sul lavoro è far sì che l’Italia si renda protagonista di una svolta culturale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro", ha sottolineato Laura Garavini, componente dell’ufficio di presidenza del Gruppo Pd alla Camera. "Onorare il ricordo della sciagura di Marcinelle – ha aggiunto – vuol dire anche rilanciare il nostro impegno per la difesa dei diritti di ogni migrante nel mondo e agire concretamente per togliere all’Italia l’indecente posizione di Paese fra i più insicuri d’Europa".
Secondo il senatore di Scelta Civica Aldo Di Biagio, "grazie all’impegno di persone come Mirko Tremaglia e di quelle donne e uomini che animano l’associazionismo italiano nel mondo, stiamo assistendo all’emancipazione storica e culturale di quella tragedia che si sta elevando a memoriale del coraggio di un’Italia che, noncurante delle sofferenze patite, vuole rinascere".
In Belgio anche l’esordiente Alessio Tacconi, deputato del Movimento Cinque Stelle residente a Zurigo: "L’impegno delle istituzioni nei confronti delle nostre collettività all’estero deve tradursi in politiche che assicurino concrete azioni di promozione sociale, economica e politica. Al contempo, deve essere rafforzato il collegamento con l’Italia, facilitato il mantenimento dell’identità culturale e linguistica, l’integrazione nelle società di insediamento e la partecipazione alla vita delle comunità di accoglienza".
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