Sei un italiano nel mondo? Vivi fuori dalla Penisola e sei regolarmente iscritto all’AIRE? Se vuoi un’assistenza sanitaria completa quando torni in Italia, ti tocca pagare 2mila euro l’anno. E’ la legge approvata di recente dalla Camera, in vista del voto al Senato.
Secondo l’On. Nicola Carè, deputato Pd eletto all’estero, il provvedimento “risponde a un principio semplice e profondamente radicato nella nostra Costituzione: la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”.
Carè ricorda che “al momento dell’iscrizione all’AIRE si viene cancellati dal Servizio sanitario nazionale e si resta coperti solo per le cure urgenti, e per un periodo limitato, se privi di assicurazione sanitaria locale. Una disparità tanto più evidente se confrontata con la condizione dei cittadini italiani residenti in Europa, che possono utilizzare la TEAM (la Tessera Europea di Assicurazione Malattia) e accedere anche alle prestazioni non urgenti.
È una situazione, questa, che non corrisponde più alla realtà dell’emigrazione italiana.
Non parliamo più di partenze definitive, di ritorni dopo decenni: oggi l’emigrazione è spesso una mobilità temporanea, fatta di studenti, ricercatori, professionisti, famiglie che vivono “a cavallo” tra due Paesi e che mantengono legami costanti con l’Italia.
Molti tornano più volte l’anno, trascorrono lunghi periodi nel nostro Paese, investono nelle loro comunità di origine, fanno crescere qui i figli durante le vacanze, oppure lavorano in Paesi dove il sistema sanitario è frammentato, costoso o inaccessibile per chi non è residente.
Per tutti loro l’impossibilità di accedere al medico di medicina generale e ai servizi del SSN rappresenta un ostacolo concreto, un deterrente all’iscrizione corretta all’AIRE e, di fatto, una discriminazione rispetto ai cittadini che risiedono in Europa o che rientrano stabilmente in Italia”.
Per il deputato dem “la proposta offre una soluzione ragionevole: consentire l’accesso volontario al SSN dietro il pagamento di un contributo, sulla base del modello già previsto per altre categorie, come gli studenti stranieri o i titolari di visto di residenza elettiva. Non è un ‘regalo’ a nessuno e non grava sulla finanza pubblica: è l’introduzione di una facoltà, non di un obbligo, che amplia i diritti di cittadinanza senza togliere nulla all’esistente. Le cure urgenti restano garantite, e si aggiunge la possibilità di un’iscrizione volontaria che permette di mantenere un rapporto ordinato con il Sistema sanitario italiano”.
MINORENNI ESONERATI
“Positiva l’introduzione dell’esonero per i minorenni legato all’iscrizione del genitore: un riconoscimento importante per le famiglie, le principali beneficiarie della riforma.
Pur con alcuni limiti, si tratta dunque di un concreto passo avanti: vengono ampliati i diritti degli italiani che vivono all’estero, si valorizzano le loro comunità, si riduce una disparità ingiusta e si contribuisce a rendere l’Italia un Paese che mantiene legami reali con chi vive oltreconfine.
È un modo per riconoscere, finalmente, che la cittadinanza non si misura in chilometri, ma nella possibilità di continuare a sentirsi parte della stessa comunità nazionale. Questa Proposta di legge va ad aggiungere una nuova possibilità per gli italiani all’estero, senza togliere nulla a nessuno”, conclude Carè.






























