Da tempo non scrivevo commenti sull’unica Rai che possiamo vedere noi in America Latina. Chi mi segue, sa che in numerose occasioni ho criticato aspramente la partigianeria politica di Rai International per il prevalere nel suo palinsesto di una visione a senso unico, come quella, tanto per fare un esempio, di “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, trasmissione subdola e a mio parere insopportabile, perchè mandata in onda senza l’ombra di un contradditorio. Almeno Santoro è sì schierato da una parte, ma le sue trasmissioni non erano e non sono un monologo.
Oggi non posso fare a meno di commentare una trasmissione di Corrado Augias, colto ed affabile intrattenitore, che presentava uno scrittore (non è rilevante ricordare chi fosse), attorniato da alcuni studenti. L’autore ha iniziato dicendo che, data la par condicio, non si poteva parlare di politica, ma l’Augias si è subito premurato di far capire il contrario (ovvio, la trasmissione aveva un fine preciso, per conoscere il quale non si è dovuto attendere molto). Si parlava del periodo della nostra storia dagli anni ‘70 al presente, e lo scrittore ha trovato modo, riferendosi al primo governo Berlusconi del ‘94, di affermare che “i suoi miasmi” avrebbero pesato sugli anni seguenti.
Vediamo di ricordare le cose ai lettori più giovani. Il governo Berlusconi del ‘94 durò solo pochi mesi. La prima azione del governo fu il tentativo di far approvare una riforma delle pensioni, la quale, sia che si giudichi con il senno di allora o con quello del poi, era più che necessaria. Ebbene, i sindacati insorsero e indirono lo sciopero generale, e la Lega, temendo per il suo elettorato, iniziò a differenziarsi, fino a ritirare l’appoggio e far cadere il governo poco dopo, quando la magistratura fece recapitare al premier un clamoroso avviso a comparire, mentre Berlusconi presiedeva a Napoli un convegno internazionale contro la criminalità, che faceva seguito a un G7. Quell’indagine si rivelò totalmente infondata perchè costruita sul nulla (da allora è legittimo supporre che tutte le innumerevoli indagini e i processi che ne sono seguiti, abbiano un sottofondo politico, o questo è ciò che pensano milioni di italiani). Berlusconi chiese nuove elezioni, Scalfaro si guardò bene dal concederle, e quindi si succedettero uno dopo l’altro i governi Dini, Prodi, D’Alema e Amato, fino ad arrivare al 2001, quando Berlusconi rivinse le elezioni.
Quali poterono quindi essere i “miasmi”, distinto scrittore e caro Augias? Ci resta piuttosto il rimpianto per quello che si sarebbe potuto fare allora e non fu possibile realizzare.
Andando avanti nella trasmissione, uno studente ha avuto poi l’ardire di manifestare educatamente il suo parere sull’Europa, dicendo che riteneva fosse troppo influenzata dagli interessi delle banche e delle grandi corporazioni. Evidentemente alle orecchie di Augias quell’affermazione non era politicamente corretta, infatti lo ha immediatamente interrotto dicendogli che quello era un giudizio ristretto, e ingiungendogli “devi dire più Europa!”.
Caro studente, non so se avrai la ventura di leggermi, ma vorrei farti sapere che la tua opinione trova punti in comune con quello che pensano molti italiani, compresi alcuni che potrebbero condurre in Rai con la stessa signorilità di Augias, ma con minor supponenza e certamente con delle visioni completamente diverse. Ma tant’è, questi sono i maestri che prevalgono in Rai, non si sa per quale privilegio. Noi, che paghiamo il canone, avremmo il diritto di saperlo.
































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