Si parla tanto in questi giorni di PdL in Europa. Certo, il voto è vicino e quindi chi fino a ieri è stato assente oggi prova a rifarsi la faccia. C’è qualcuno, al contrario, che fin dal 2008 ha lavorato con costanza, passione e grande impegno: è Massimo Romagnoli, presidente del Movimento delle Libertà ed esponente di punta del Popolo della Libertà nel Vecchio Continente. Sempre a contatto con il territorio, sempre vicino alle comunità italiane residenti oltre confine, Romagnoli mese dopo mese, anno dopo anno, è riuscito a mettere in piedi una struttura bene organizzata, invidiata anche da esponenti interni allo stesso PdL. Che fanno di tutto per ostacolare il lavoro di Romagnoli e tentare di comprimere gli spazi del suo MdL.
Nonostante sia vittima delle trame di politici senza scrupoli, il Movimento della Libertà avanza, mentre i vari esponenti del PdL eletti all’estero appaiono sempre più confusi e distanti dal proprio elettorato, anche se esiste uno zoccolo duro che continua a sostenere i propri parlamentari di riferimento.
Abbiamo visto nell’ultimo periodo come in Europa la struttura del PdL stia perdendo i pezzi, stia perdendo consensi e uomini. Non intendiamo crocifiggere nessuno, ci limitiamo a fotografare una situazione di difficoltà. Anche noi crediamo con forza nel centrodestra, grande è il nostro sostegno ad Angelino Alfano, e faremo di tutto per appoggiare la candidatura del segretario del PdL alle primarie azzurre, perché crediamo che sia lui la persona più adatta a correre per Palazzo Chigi. Dobbiamo anche sottolineare, però, che l’approccio di Romagnoli, rispetto a quello dei suoi “avversari” interni, è assai diverso per quanto riguarda il lavoro sul territorio: Romagnoli frequenta non solo incontri di alto livello, ma si mischia alla gente, ai connazionali che hanno più bisogno, alle persone più deboli e più in difficoltà. Champagne party? Lasciamoli ad altri. Noi abbiamo bisogno di un interlocutore a Roma che sappia ascoltare davvero, e poi agire: a Roma abbiamo bisogno di uno come Massimo Romagnoli, che possa rilanciare in Europa la politica del centrodestra. Un uomo che rispetta le regole e non ha mai sbandato, come invece hanno fatto altri, pronti a passare ad altre forze politiche pur di assicurarsi qualche tornaconto. Il presidente del MdL, con la “benedizione” del Cavaliere e di Alfano, ha continuato in tutti questi anni a portare avanti la visione politica del centrodestra italiano fra gli italiani d’Europa: ha portato avanti iniziative concrete, come quella del sostegno alle famiglie italiane in difficoltà in Germania, oppure quella di associare il PdL ai vari partiti di centrodestra in Europa, per un controllo ancora più capillare del territorio e per avere la possibilità di aiutare con maggiore forza le nostre comunità nei Paesi Ue.
Non c’è dubbio che Romagnoli sia la persona più indicata a rappresentare nel Parlamento italiano i moderati residenti nel mondo. La Svizzera è con lui, come lo sono Francia, Germania, Spagna, Grecia. Anche nel Regno Unito Romagnoli giocherà la sua partita. Perché chi semina bene raccoglie buoni frutti. I suoi avversari, che non meritano l’appellativo di degni competitors per come si comportano, hanno seminato solo veleni e vento: raccoglieranno tempesta.
*Vicepresidente MdL
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