Oggi il presidente del Consiglio Mario Monti, insieme al ministro della Difesa Giampaolo Di Paola e al sottosegretario agli Esteri Steffan de Mistura, ha incontrato i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, per valutare congiuntamente la posizione italiana e i risultati delle discussioni avvenute tra le autorità italiane e quelle indiane. La posizione del governo – secondo quanto si apprende da una nota di Palazzo Chigi – era stata definita in mattinata in un’apposita riunione del Cisr (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica) presieduta dal presidente Monti, alla quale hanno partecipato i ministri degli Affari esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, dell’Interno Anna Maria Cancellieri, della Giustizia Paola Severino, della Difesa Giampaolo Di Paola, dell’Economia e finanze Vittorio Grilli, dello Sviluppo economico Corrado Passera, i sottosegretari Antonio Catricalà e Gianni De Gennaro.
Sulla base delle decisioni assunte dal Cisr, il governo italiano – si legge ancora nella nota – ha richiesto e ottenuto dalle autorità indiane l’assicurazione scritta riguardo al trattamento che sarà riservato ai fucilieri di Marina e alla tutela dei loro diritti fondamentali. Alla luce delle ampie assicurazioni ricevute, il governo ha ritenuto l’opportunità, anche nell’interesse dei fucilieri di marina, di mantenere l’impegno preso in occasione del permesso per partecipare al voto, del ritorno in India entro il 22 marzo. I fucilieri di marina hanno aderito a tale valutazione.
Finita nel nulla, dunque, la decisione presa nei giorni scorsi di non inviare di nuovo in India i nostri marò. Una vicenda, quella che riguarda i nostri militari, che va avanti ormai da oltre un anno e che è stata gestita dal governo italiano in modo pessimo, dall’inizio fino ad oggi.































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