Dal 2008 al 2012, dunque sotto il governo guidato da Silvio Berlusconi, le risorse destinate agli italiani all’estero sono diminuite del 75%, con conseguenze negative sia per la scuola, l’assistenza e il welfare destinati ai lavoratori italiani all’estero, sia, in particolare, per le attivita’ volte alla diffusione della cultura italiana, dello studio della lingua e per le associazioni che mantengono viva la presenza italiana nel mondo. A ricordarlo, in una nota, è Anna Rea, segretario confederale Uil, che si augura che il prossimo Governo possa definire “una politica di investimenti attenta all’immigrazione italiana, anche al fine di sostenere la presenza delle nostre imprese all’estero”. Inoltre, è necessario prevedere “il rafforzamento di sistemi di rappresentanza gia’ esistenti”, come il CGIE – Consiglio generale degli italiani all’estero – e i Comites.
La Uil chiedera’ un incontro ai candidati al Parlamento nei collegi esteri per invitarli ad assumersi l’impegno di riportare le risorse destinate agli italiani nel mondo ai livelli precedenti questa legislatura.
































Discussione su questo articolo