Matteo Renzi ha lasciato New York nelle scorse ore, al termine di una visita di due giorni in occasione dell’Assemblea generale dell’Onu, per salire su un aereo diretto a Milano, dove partecipera’ a un pranzo di inaugurazione della Settimana della moda e alla presentazione di Industria 4.0.
Nel suo intervento all’Assemblea Generale dell’Onu il premier ha detto: "Dovremo farci carico sempre di piu’ dell’area del Mediterraneo. Ci sono passi avanti in Libia, ma ancora rimane tanto da fare. Nel Mediterraneo si gioca la sfida della liberta’, ma troppo poco e’ stato fatto dall’Unione Europea”. Renzi ha parlato del G7 in programma il prossimo anno a Taormina: "Avra’ al centro i temi dell’aumento dei finanziamenti per la cooperazione allo sviluppo, e gli investimenti sull’educazione, perche’ il terrorismo proviene anche dalle periferie abbandonate dalle città".
Poi il premier ha ribadito la proposta di "un euro investito in cultura per ogni euro investito in sicurezza". "Staremo sempre dalla parte della democrazia, dei valori, degli ideali – ha sottolineato, facendo riferimento al discorso del presidente degli Stati Uniti Barack Obama -, con la concretezza di chi ha il grande sogno di fare della politica un’attivita’ nobile e concreta".
In precedenza il presidente del Consiglio era intervenuto anche al Leader’s Summit on Refugees, il summit sui rifugiati che si era svolto a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, spiegando che l’Italia "aumentera’ in modo sostanziale il suo impegno finanziario a scopi umanitari, con un aumento del budget del 30%".
"Ora il futuro sembra una minaccia, non è più considerato una promessa, noi crediamo che possiamo tornare a preservare le generazioni future dagli orrori della guerra. Oggi dobbiamo dire che anche guardando alla storia dell’Onu gli errori fatti nel passato non possono essere cancellati, come il massacro di Srebrenica, che ancora oggi non trova giustificazioni". "E’ il tempo in cui la politica individui un futuro fatto di speranza. La via d’uscita della politica è l’unica soluzione per impedire l’emorragia di sangue nel mediterraneo, nel Medio Oriente o in Africa".
Così l’Italia accetta la sfida lanciata da Barack Obama. Il discorso di Renzi è fortemente simbolico. Il premier cita il mito di Enea, come metafora dell’Italia di oggi. L’eroe infatti "si mette in viaggio con il padre sulle spalle, segno di una generazione che non ha paura delle proprie responsabilita’ e assicura al figlio Ascanio la possibilita’ di continuare a vivere e fondare la grande storia di Roma". Ma soprattutto Enea e’ portatore di pietas, "quell’umanita’ che fa di una comunità una comunità". Certo, continua Renzi, il mondo e’ pieno di minacce (dal terrorismo, ai cambiamenti climatici fino alle catastrofi naturali come quella di Amatrice), ma l’Italia guarda al "futuro con speranza, seguendo la strada della speranza", continua il presidente del Consiglio.
"L’Italia partecipera’ nel 2017 alla vita comunitaria e internazionale ospitando a Roma i paesi che compongono l’Unione europea in occasione dei 60 anni della firma dei Trattati. Per fare dell’Europa non una rievocazione storica ma un capitolo che va riscritto con piu’ ideali e piu’ visione. Non solo uno day by day stancante di regole e burocratiche scelte", ha evidenziato in conclusione il capo del governo italiano.
































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