Beppe Grillo è stato ricevuto dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Quirinale. Fra il leader del Movimento 5 Stelle e il capo dello Stato un colloquio durato un paio d’ore, durante il quale il comico genovese ha espresso a Napolitano le proprie preoccupazioni per quanto riguarda la situazione politica, sociale ed economica dell’Italia. Insieme a Grillo, durante il faccia a faccia con il presidente della Repubblica, anche Gianroberto Casaleggio e i due capigruppo Nuti e Morra.
Concluso l’incontro con Napolitano, Grillo ha tenuto una conferenza stampa nella Sala Nassirya del Senato. Il leader M5S è un fiume in piena: spiega di avere chiesto al Colle di sciogliere al più presto le Camere per tornare al voto prima possibile. Grillo si dice convinto “che il default dello Stato sia prossimo”, e rivolgendosi al capo dello Stato gli chiede “di fare qualcosa, e se necessario di sciogliere le Camere e di tornare a votare”. "Il Paese è in macerie, è una pentola pronta a scoppiare. Occorrono misure urgenti e straordinarie pari a quelle di un’economia di guerra. Non si può aspettare oltre, neppure un giorno. Non abbiamo più tempo. Il debito ci sta divorando. Possiamo rimanere nell’euro solo se ricontrattiamo le condizioni o attraverso gli eurobond che è una storia già vecchia o, in alternativa, con la ristrutturazione del debito pubblico".
Beppe rivela di avere “suggerito a Napolitano di andare in televisione e di dire la verità sulle condizioni del Paese”. Inoltre, “ho chiesto a Napolitano di far abrogare la legge elettorale incostituzionale e di sciogliere le Camere”.
Per il “portavoce” del Movimento 5 Stelle ormai i politici al giorno d’oggi non fanno altro che stare “chiusi nei palazzi a fare annunci e rinviare decisioni". Fuori dai palazzi del potere romano, invece, “la gente vuole prendere i fucili, i bastoni e sono io a dire proviamo ancora con i metodi democratici. Noi vogliamo buttare fuori i partiti con metodi democratici, però poi ci stuferemo". Una minaccia? Forse. Certo è che i toni di Grillo sono assai accesi, per usare un eufemismo. Per lui "Napolitano è diventato uno scudo, un parafulmine dei partiti che non sono capaci di fare scelte. Doveva e poteva dire no al secondo mandato". E sul governo delle larghe intese, “è stato voluto fortemente dal capo dello Stato e tutela solo lo status quo e gli interessi di Silvio Berlusconi".
Non è mancato il solito attacco ai giornalisti: “Dovreste vergognarvi, noi abbiamo eliminato i partiti, ci avete attaccato ma noi abbiamo già vinto”. Grillo, a questo punto davvero incazzato, spiega: “La mia è una rabbia buona, mi hanno dipinto in tutti i modi peggiori possibili. Ma io sono l’unico che va in giro a mezzo alla gente, io potevo starmene a casa e godermi i miei soldi, però ho detto voglio contraccambiare. E questa è stata una mossa che ha colto tutti di sorpresa. Ecco perché il nostro Movimento ha creato questo odio. Sembra fuori dal Dna di un politico fare le cose non per interesse personale”.
































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