Ai tempi della guerra fredda, Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica americana, dichiarò che gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica erano come “due scorpioni in una bottiglia”. Ognuno dei due sapeva che poteva uccidere l’altro, ma a prezzo della propria vita. Oppenheimer era favorevole a un dialogo con l’Urss e ad un controllo degli armamenti, e per questo fu vittima della caccia alle streghe che si sviluppò in quegli anni. Per nostra fortuna, le relazioni tra le due superpotenze si avviarono poi all’accordo sulla limitazione delle armi nucleari e alla convivenza pacifica.
Mi sia consentita la metafora, per riferirmi alla situazione politica italiana. Maggioranza e opposizione sono una contro l’altra armata. Ognuna sembra che abbia la forza di minare il terreno all’avversario, fino a farne cadere il governo. E’ accaduto a Berlusconi nel 1994, a Prodi nel 2008, e ora potrebbe ancora accadere a Berlusconi. Crediamo che una crisi di governo non sia da augurare, data la situazione nazionale, e tanto meno in considerazione della situazione internazionale, perchè metterebbe sotto maggiore pressione il nostro debito estero ed interno. Ma lo scorpione avversario non se ne cura, e cerca di affondare il pungiglione. Se il colpo andrà a segno, è da prevedere che alla prossima occasione verrà reso pan per focaccia, perchè tutto fa pensare che le diversità di una possibile coalizione di maggioranza di centrosinistra verrebbero inevitabilmente alla luce. E in questo caso, ad essere disarcionati dal governo potrebbero nuovamente essere loro. Fino a quando in Italia non si arriverà ad una migliore convivenza, che comporti un più corretto svolgimento della dialettica politica e dell’azione di governo, continueremo a soffrire le conseguenze di questa sfibrante lotta senza quartiere, che ha già fatto troppi danni.
Comunque sia, una cosa (delle tante) che mi sembra inaccettabile nell’attuale caotica situazione, è che vi siano dei commentatori i quali, sotto un’apparenza di pacatezza e di imparzialità, in realtà travisano la realtà dei fatti. In una recente trasmissione di Ballarò, per esempio, un giornalista del Corriere, Pierluigi Battista, ha affermato che all’inizio della legislatura Berlusconi aveva tutti dalla sua parte, perchè aveva una larga maggioranza in Parlamento, e i media, le banche e i “poteri forti” ben disposti nei suoi confronti. Nulla di più lontano dal vero. Viene da domandarsi dove abbia vissuto Battista negli ultimi tre anni. Eppure Berlusconi era appena stato eletto e già il gruppo di Fini, dentro la maggioranza, iniziava a frapporre ostacoli che rendevano difficili le decisioni, fino ad arrivare al tentativo di far cadere il governo con la richiesta di votarne la sfiducia. Allo stesso tempo, i principali media e quasi tutte le trasmissioni tv (altro che ben disposti) continuavano ed accentuavano la loro opera di demolizione, supportata da migliaia di intercettazioni, ordinate da magistrati che hanno fatto della campagna contro Berlusconi la loro principale occupazione. Intercettazioni che dovrebbero essere dichiarate illegali, e che certamente lo sono in molti paesi dell’Occidente, e ciò nonostante vengono fatte filtrare, avulse dal contesto, e solo per le parti che possono nuocere all’immagine del presidente del Consiglio.
Quindi altro che situazione favorevole. Berlusconi si è venuto a trovare con una parte consistente della sua maggioranza che remava contro, sotto il fuoco di un assordante battage di accuse e di rivelazioni, che sono arrivate a criminalizzare una barzelletta, fino a farla conoscere in tutto il mondo. Siamo d’accordo che Berlusconi avrebbe fatto bene ad assumere un comportamento più serio, anche quando si trovava tra i suoi partitari o nelle sue riunioni private. Ma proprio ci riesce difficile criminalizzarlo o considerarlo indegno al suo ruolo. Quanto alle serate nella sua residenza, finora sono circolate voci ed illazioni, ed è da sospettare che siano state gonfiate o travisate. E se nei processi in corso, come in altri casi, dovesse intervenire la prescrizione, la sinistra non gridi allo scandalo. Perchè, oltre alle deficienze del modo in cui viene amministrata la giustizia in Italia, ciò dimostrerebbe che non esistevano prove reali a suo carico.
E’ comunque innegabile che Berlusconi, anche se supererà la prova della fiducia, si trova in una situazione molto difficile. A nostro modesto avviso, da tempo avrebbe dovuto dimostrare maggiore risolutezza, mettendo ognuno di fronte alle proprie responsabilità. Le mancate decisioni e i troppi silenzi, pur se motivati dal fine di mantenere la pace, uniti alle iniziative non portate a compimento, hanno contribuito a peggiorare le cose e ad erodere l’approvazione popolare. Quanto alla realizzazione del programma di governo, è evidente che gli ostacoli nella stessa maggioranza, l’attacco dei media e dei magistrati, e l’aggravamento della crisi economica internazionale, si sono rivelati deleteri ed hanno fatto passare in secondo piano le realizzazioni che ci sono state. E c’è anche da aggiungere (e occorrerebbe ricordarlo allo smemorato Battista) che, quando si vuole riformare la scuola, ci si trova contro le manifestazioni di studenti e professori. Quando si iniziano le opere del programma di infrastrutture, pur approvato dagli elettori, l’azione del governo si scontra con i noglobal anti-Tav, oppure viene fermata da uno sciagurato referendum, come quelli sul nucleare e sulle aziende degli acquedotti che si volevano privatizzare. Quando si tenta di metter mano ai problemi della giustizia, si grida alle leggi “ad personam”. Ed ora dobbiamo pure sentire la spudorata opposizione, che si lamenta delle mancate privatizzazioni e della mancata riduzione del numero dei parlamentari. Proprio loro, che fecero cadere la riforma già approvata dal centrodestra, che prevedeva un drastico ridimensionamento delle due Camere.
Al momento in cui scriviamo non sappiamo se il governo otterrà la fiducia e se potrà andare avanti. Sono in ogni caso legittime le opinioni, anche all’interno del PdL, di coloro che ritengono che Berlusconi dovrebbe fare un passo indietro. Noi, altrettanto legittimamente, siamo di avviso contrario. Facendo un passo indietro, Berlusconi avrebbe forse tutto da guadagnare dal punto di vista personale. Ma quella che potrebbe precipitare sarebbe la nostra situazione economica, a causa della crisi al buio che si verrebbe a creare. E in questo caso, dati gli attuali umori dell’elettorato, c’è da temere che potrebbe prevalere una coalizione composta da Bersani, Di Pietro, Vendola e compagni. Davvero non vediamo la necessità che si debba rischiare una simile disgrazia anzitempo.
Discussione su questo articolo