Natale è tradizionalmente il momento in cui la casa si riempie di voci, profumi e parenti. Eppure, per molti europei l’ospitalità non è affatto scontata.
Secondo i dati elaborati nel REMAX European Housing Trend Report 2025, oltre un quarto degli europei (26%) dichiara di non sentirsi a proprio agio nell’invitare qualcuno – inclusi amici e familiari – nella propria abitazione durante le festività.
Dietro questa reticenza non c’è soltanto l’indole personale: l’indagine, effettuata intervistando oltre 21.000 adulti in 23 Paesi europei, rivela, infatti, un legame netto tra soddisfazione abitativa e propensione ad accogliere.
Nei Paesi dove i cittadini si dichiarano più soddisfatti della propria casa, cresce anche la disponibilità ad aprirla agli altri. È il caso del Lussemburgo, la Nazione più accogliente, dove il 74% è felice di ricevere ospiti; seguono Svizzera (73%) e Paesi Bassi (72%), che registrano anche alcuni dei più alti livelli di soddisfazione per la propria condizione abitativa (81%, 81% e 85%).
All’opposto, dove la relazione con lo spazio domestico risulta meno positiva, cala anche la voglia di condividere gli ambienti durante le feste. I meno inclini all’accoglienza sono i finlandesi (40%), seguiti da rumeni (35%) e ungheresi (33%). La tendenza è particolarmente marcata tra gli over 55: il 31% ammette di non sentirsi a proprio agio nell’avere persone in casa durante il periodo natalizio.
Anche gli spostamenti raccontano una ritualità complessa: gli europei, secondo le analisi REMAX, percorrono in media 2,3 ore per raggiungere la famiglia, ma due su cinque (40%) impiegano meno di un’ora. Il 4%, invece, affronta viaggi superiori alle dieci ore. I tragitti più brevi si registrano nei Paesi Bassi (37%) e in Austria (33%), mentre in Turchia l’11% delle persone percorre distanze molto lunghe per riunirsi ai propri cari. Chi vive da solo tende ad abitare più vicino alla famiglia: un quarto (25%) si trova entro 30 minuti di distanza.
L’accoglienza domestica ha, infine, una dimensione economica non trascurabile. In un anno segnato da rincari e incertezze, tre europei su quattro (75%) dichiarano di aver ridotto le spese per far fronte alle rate del mutuo. Tra questi, il 41% ha tagliato l’acquisto di alcolici e alimenti di qualità pur di mantenere gli impegni finanziari, un indicatore che contribuisce a spiegare la crescente prudenza nell’ospitare durante le feste. “Ciò che emerge con chiarezza è che il desiderio di accogliere non dipende solo dalle dinamiche familiari: è profondamente legato a come viviamo la nostra casa, alla sicurezza e al comfort che ci offre”, commenta Michael Polzler, CEO di REMAX Europe. “Una casa in cui ci si sente bene invita naturalmente alla condivisione”.
FOCUS ITALIA
In Italia, il rapporto con la casa mantiene una forte componente affettiva e culturale. Gli italiani risultano tra i più soddisfatti d’Europa: l’80% dichiara di essere contento della propria abitazione, un dato che supera la media continentale e contribuisce a rendere la casa un luogo vissuto e condiviso.
Questo legame si intreccia con la centralità della famiglia. Secondo i dati analizzati da REMAX, più di un italiano su cinque (22%) vive con genitori, fratelli o altri parenti, contro una media europea del 18%, a conferma di nuclei familiari spesso estesi e di un modello abitativo che privilegia la prossimità affettiva. Una dimensione che favorisce naturalmente momenti di ritrovo e condivisione.
Anche la struttura dell’immobile rafforza questo quadro.
Il 76% degli italiani è proprietario della propria casa, una percentuale nettamente più alta rispetto alla media europea (63%).
In molti casi, secondo l’indagine REMAX, questo traguardo è raggiunto grazie al sostegno della famiglia: il 72% dei proprietari italiani ha ricevuto un aiuto economico da parenti, contro il 59% europeo.
La casa è dunque percepita come un bene familiare, spesso intergenerazionale, che contribuisce a rafforzare il senso di stabilità e appartenenza.
In un Paese in cui la dimensione domestica è strettamente legata ai legami familiari e alla convivialità, questi fattori aiutano a spiegare perché la casa continui a rappresentare un luogo privilegiato per accogliere e riunirsi, soprattutto durante le festività.































