Erano in un campo di montagna a bruciare le sterpaglie per preparare la semina ma sono stati traditi dalla curiosita’ per un oggetto rosso, un residuato bellico, che e’ esploso mentre tentavano di estrarlo. Tre ragazzi, due minorenni ed un diciottenne, sono cosi’rimasti gravemente feriti a Novalesa (Torino), in Valle di Susa: uno ha subito l’amputazione di una mano, un altro e’ stato colpito agli occhi, anche se non dovrebbe rischiare le cecita’. Solo il maggiorenne se l’e’ cavata con ferite piu’ lievi.
L’ordigno – hanno appurato piu’ tardi gli artificieri – era una bomba a mano Breda, utilizzata dall’Esercito italiano nella Seconda Guerra Mondiale.
La bomba e’ esplosa quando uno dei tre ragazzi, sedicenne, ha tentato di tirarla fuori per capire di che cosa si trattasse: nello scoppio ha perso la mano destra. I suoi due amici, 16 e 18 anni, sono stati investiti dalle schegge dell’esplosione.
Il drammatico incidente in localita’ La Geira a Novalesa, paesino della val Cenischia (una ramificazione della bassa valle di Susa), noto per la sua abbazia benedettina fondata nel Medioevo.
Non lontano dallo storico edificio c’e’ il campo del padre di uno dei feriti. I ragazzi avrebbero dovuto prepararlo per poi permettere la semina delle patate: poco dopo le 16, stavano dando fuoco ad un mucchio di sterpaglie quando la loro attenzione e’ stata attratta dal colore rosso di un oggetto che spuntava dalla terra. Si sono avvicinati e hanno cercato di capire di identificare l’oggetto.
Uno ha cercato di estrarre la bomba probabilmente senza avere capito cosa fosse, mentre gli altri due erano vicino ad osservare: a quel punto si e’ verificata l’esplosione. In breve sul posto sono arrivati ambulanze, elisoccorso, vigili del fuoco e carabinieri. Questi ultimi hanno escluso fin da subito l’ipotesi di un attentato, anche se la conferma definitiva del fatto che si sia trattato di un episodio accidentale e’ arrivata dagli artificieri che hanno classificato l’ordigno: una Breda rimasta in quel campo li’ per 70 anni senza che nessuno se ne accorgesse.
I tre ragazzi sono stati trasportati a Torino in elisoccorso. I due piu’ giovani sono finiti all’ospedale Cto. Il ragazzo di 16 anni aveva la mano spappolata e staccata fino al polso: i medici non hanno potuto fare nulla per riattaccarla. Non sono esclusi ulteriori danni: il giovane e’ stato intubato, sedato e sottoposto a Tac perche’ qualche scheggia potrebbe essere penetrate anche nel cranio. Il suo coetaneo ha problemi gravi agli occhi ancora da valutare in modo approfondito, anche se non rischierebbe la vista, almeno nell’immediato. Il maggiorenne, ricoverato alle Molinette, e’ stato investito dalla pioggia di schegge sul corpo, ma non e’ gravissimo anche se una lo ha raggiunto di striscio a un occhio. E’ stato ricoverato e ne avra’ per 20 giorni.































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