Due seggi contestati al Senato fanno ballare il voto per il Quirinale

In primis quello che dovrebbe spettare al patron della Lazio, Claudio Lotito, mentre in seconda posizione c'è da chiarire la situazione del piddino Fabio Porta

Continuano a essere agitate le acque di Palazzo Madama, a poco più di un mese dalle fine del mandato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non sono infatti ancora state chiarite del tutto le posizioni di due seggi del Senato – spiega il quotidiano La Verità -, in primis quello che dovrebbe spettare al patron della Lazio, Claudio Lotito, mentre in seconda posizione c’è da chiarire la situazione del piddino Fabio Porta che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) subentrare al senatore decaduto Adriano Cario.

Sono situazione del tutto differenti, ma che contribuiscono a creare non pochi grattacapi giuridici e di procedura. Tra oggi e domani dovrebbe essere sanata la posizione dei 192 senatori del plurinominale non ancora proclamati. L’ingorgo burocratico dura ormai da anni, soprattutto per quanto riguarda Lotito, mentre sull’ormai ex senatore argentino sono pesati i brogli sul voto degli italiani all’estero a Buenos Aires. I tempi stringono. Tra il 4 e il 5 gennaio il presidente della Camera, Roberto Fico, dovrà Convocare le camere, a un mese esatto dalla scadenza del settenato di Mattarella.

A questo punto le finestre per votare potrebbero essere il 18 o 24 gennaio, a meno che non ci siano opposizione o ricorsi. Sta di fatto che, a poco più di un anno dalla fine della legislatura, il Senato è ancora in balia di ricorsi e controricorsi. La situazione di Cario, il senatore argentino decaduto per i brogli elettorali, è a prima vista più semplice. Ma anche qui potrebbero esserci sorprese. La giunta di Gasparri ha deciso che a prendere il posto di Cairo sarà Fabio Porta, del Partito democratico. In pratica è stata accolta una osservazione del Pd che, in una proiezione sull’intera circoscrizione, indicava come falsificate ben 12.000 schede elettorali: Porta avrebbe così ottenuto il maggior numero di voti.