E’ giusto che i partiti abbiano i rimborsi elettorali, ma e’ "grottesco" il fatto che in Italia si siano chiamati rimborsi finanziamenti permanenti. Questo “ha imbrogliato gli italiani". Lo ha detto L’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, intervenendo alla Festa nazionale del Pd, dove e’ tornato, senza citarlo, sul caso Lusi: "una ciliegina sulla torta" il fatto che un partito riceva un finanziamento dopo che e’ morto. "Anche questo non doveva accadere".
Per Amato, bisogna ricondurre i rimborsi alle spese, prevedere che i partiti ‘morti’ durante il corso di una legislatura non ricevano pagamenti ed e’ condivisibile la norma approvata recentemente dal Parlamento con la riforma del finanziamento dei partiti, secondo la quale questi si devono autofinanziare e per ogni euro ricevuto dai cittadini potranno averne una meta’ dallo Stato. "Questo aiuta ciascuno di noi a diventare un azionista, con pretese, del proprio partito. Promuove la partecipazione e stimola i partiti ad esercitare la loro funzione".
‘IO CASTA? NON SONO TOPO NEL FORMAGGIO’ "Io non sono un topo nel formaggio, anche perche’ per proteggermi dal colesterolo l’ho totalmente abbandonato". Il per due volte presidente del Consiglio, Giuliano Amato, usa questa battuta, alla festa nazionale del Pd, per tornare sulle polemiche che hanno seguito l’incarico che gli era stato conferito dal presidente del Consiglio Mario Monti quando lo ha chiamato a fornire al governo una analisi sulla disciplina dei partiti e i loro finanziamenti per l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione. Per la prima volta entra nel privato e spiega le sue scelte. “Se ero la persona adatta non lo so. Ma e’ da tempo – osserva Amato sollecitato sul punto – che volevo parlare della questione di fronte a persone con le quali condivido idee e aspettative". La polemica, ha aggiunto, "mi ha ferito non poco e su di essa ho sempre taciuto. Ma sento il dovere di dire che sono andato in pensione appena uscito dall’Autorita’ garante del mercato dove il mio trattamento era parametrato su quello della Corte Costituzionale". Mediando fra la pensione di professore e quella dell’Antitrust, ha spiegato, e’ venuta fuori una cifra piu’ alta di quella che si sarebbe ottenuta con la sola attivita’ di insegnamento: 22 mila euro lordi al mese che diventano 11.500 al netto. "Da allora ho svolto varie attivita’ sempre perche’ ne sono stato richiesto e addirittura pressato, come per il rientro in Parlamento nel 2001".
Quindi Amato ricorda di essere stato il primo presidente del Consiglio ad aver introdotto il contributo di solidarieta’ sulle pensioni elevate. Poi aggiunge di essersi fatto consigliare sulla possibilita’ di non venire per nulla retribuito. E spiega ancora: "ho scelto una via di mezzo, diverse cose le faccio gratis, mentre per altre" destino il ricevuto ad "attivita’ sociali e benefiche". "Lo dico malvolentieri perche’ la vita privata deve rimanere tale", dice ancora l’ex presidente del Consiglio e ministro dell’Interno del governo Prodi: "Il vitalizio da parlamentare – precisa – e’ fra gli emolumenti che da tempo destino ad attivita’ benefiche".
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