Il ddl Anticorruzione non solo ‘e’ un passo avanti’, ma e’ soprattutto un fiore all’occhiello per il governo. Allo stato, infatti, ‘non risulta’ che altri esecutivi, ‘anche di colore opposto rispetto a quello che ci ha preceduto, abbiano realizzato provvedimenti piu’ esemplari di questo’. Per metterlo a punto, pero’, si sono dovute ‘superare le resistenze dei partiti’. E’ una difesa a 360 gradi quella che mette in campo il presidente del Consiglio Mario Monti per il ddl Anticorruzione. Una difesa che sara’ suonata gradita al Guardasigilli Paola Severino, che si e’ battuta fino all’ultimo al Senato per far arrivare in porto il testo, ma che ha irritato non poco il Pd.
‘Sorprende’ che Monti parli di resistenze da parte dei partiti, commenta il responsabile Giustizia Pd Andrea Orlando, tra i protagonisti della trattativa, perche’ ‘e’ da settimane che noi chiediamo all’esecutivo di mettere la fiducia sul testo senza modifiche’. Non solo ‘abbiamo contribuito a rendere piu’ efficace e stringente’ il provvedimento, incalza il presidente dei senatori Anna Finocchiaro, ma ‘avremmo voluto molto di piu”. tant’e’ che di ddl ‘blando’e da migliorare parla ancora il segretario Pier Luigi Bersani. Il testo, pero’, si assicura a Palazzo Chigi e alla Camera, ‘non cambiera’ di una sola virgola’. Anche perche’ ‘e’ difficile’ che un provvedimento ‘sul quale il presidente del Consiglio metta la faccia’ subisca modifiche, magari per il pressing di ‘alcuni magistrati che ora demonizzano il ddl solo perche’ contrari alla norma sul collocamento fuori ruolo’.
E di ‘frenetica attivita’ posta in essere per ‘indurre’ il legislatore ad operare deroghe e affievolimenti a beneficio delle toghe che all’organo di autogoverno prestano i loro servigi’ parla il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia della Camera Enrico Costa. Il suo commento e’ al parere che il Csm dovra’ dare sul testo, ma il riferimento alle ‘pressioni’ ricevute dal legislatore in questo senso e’ fin troppo chiaro. Comunque, tranquillizza il vicepresidente del Csm Michele Vietti, quando da Palazzo dei Marescialli arrivera’ il parere, probabilmente nel plenum di mercoledi’ prossimo, ‘non sara’ una stroncatura’. Anzi. ‘Il parere – assicura – sara’ sostanzialmente positivo, pur con le criticita’ che abbiamo il dovere di sottolineare’ e che riguardano per lo piu’ i tempi di prescrizione. Vietti pero’ non se la prende con la ‘Concussione per induzione’ inserita nel testo che, diminuendo la pena, accorcia la prescrizione. Bensi’ con la legge ‘ex Cirielli’, cioe’ con ‘il regime generale della prescrizione che dovra’ essere rivisto. Ma al di fuori del ddl Anticorruzione.
Sul progetto di legge, incalza intanto Monti da Bruxelles, il governo avrebbe voluto andare ‘un po’ piu’ in la”, soprattutto su alcuni aspetti. Ma non e’ stato possibile, appunto per le ‘resistenze dei partiti’. E se il testo verra’ confermato cosi’ ‘com’e’ alla Camera’ sara’ ‘un passo avanti’. E’ ‘facile criticare oggi’ il ddl ‘in quanto non perfetto’, aggiunge, ‘ma anche coloro che lo criticano’, sottolinea appuntando la medaglia sul petto della Severino, ‘non avrebbero scommesso un centesimo di vederlo tradotto in legge’.
La verita’, conferma il leader Udc Pier Ferdinando Casini, ‘e’ che il ministro della Giustizia ha fatto un mezzo miracolo nel riuscire a convincere una maggioranza cosi’ eterogenea’.
Una maggioranza che pur chiedendo a gran voce riforme come il ripristino del falso in bilancio, l’estensione del reato del voto di scambio e l’autoriciclaggio, non fa muovere un passo ai provvedimenti ‘ad hoc’ presenti in Parlamento. In commissione Giustizia della Camera infatti giace da tempo il ddl dell’Idv sul falso in bilancio. Si discute da mesi se inserire o meno la riforma del voto di scambio nella legge elettorale. E di autoriciclaggio tutti, off record, assicurano ‘non se ne parlera’ mai…’. Il timore? Che oltre ai soldi della mafia vi rientrino anche di quelli frutto di evasione fiscale.
Discussione su questo articolo