Il Senato ha respinto la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione nei confronti del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, dopo il caso Ablyazov. Nell’aula di Palazzo Madama erano presenti 295 senatori: i voti contrario sono stati 226, 55 quelli a favore e 13 gli astenuti. “C’era una mozione di sfiducia che e’ stata bocciata. E io sono soddisfatto", ha commentato Alfano dopo il voto.
LE REAZIONI Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera e coordinatore dei dipartimenti del Pdl, dopo il voto del Senato, in una nota commenta: "Mi auguro davvero, nell’interesse del Paese, che il voto di oggi chiuda una pagina, e metta uno stop ai veleni e alle speculazioni politiche". Sulla stessa onda Mara Carfagna, portavoce del gruppo PdL a Montecitorio: “Bene voto Senato, basta fuoco ‘amico’ contro governo. All’Italia serve maggioranza coesa, no una crisi al buio". Per Renato Brunetta, capogruppo PdL alla Camera, “ha prevalso la saggezza e soprattutto il principio di realtà sull’ideologia della menzogna e del tanto peggio tanto meglio. Con il voto di oggi al Senato viene confermata la fiducia ad Alfano e al governo Letta e vengono rispedite al mittente le accuse ingenerose delle quali è stato bersaglio negli ultimi giorni il ministro dell’Interno".
Naturalmente le opposizioni non la pensano allo stesso modo. Nichi Vendola, leader Sel, su Facebook scrive: “Il voto di fiducia nei confronti del ministro Alfano e’ una ferita per la coscienza democratica del nostro Paese e una macchia indelebile sul volto del governo Letta. È l’umiliazione completa dello Stato. Essere corresponsabili di un dittatore e di una dittatura come quella del Kazakistan e’ una vergogna assoluta. Ciascuno si assuma le sue responsabilita’, anche il Pd".
Per Mattia Fantinati, capogruppo del M5S in Commissione Attivita’ produttive della Camera, Alfano è fortunato: “Ad Angelino Alfano manca il quid, e se lo ha detto Berlusconi che lo conosce bene, allora c’e’ da credergli. Alfano pero’ e’ fortunato. E’ fortunato perche’ governa insieme ad un partito che non c’e’: il Pd".
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara: “Il Senato ha votato contro la sfiducia al Ministro Alfano: vergogna! Le sue responsabilita’ nel caso kazako vengono di fatto negate, alla faccia di ogni bisogno di verita’ e trasparenza. Il Pd ormai fa veramente di tutto pur di tenere in piedi il governo di Berlusconi".
LAPSUS PER CASSON E MICHELONI (PD), VOTANO CONTRO E POI SI CORREGGONO Lapsus per il senatore Felice Casson al momento del voto per chiamata nominale alla mozione di sfiducia per il ministro dell’Interno, Angelino Alfano sulla vicenda del Kazakistan. Passando sotto gli scranni dell’Aula, Casson ha votato dapprima ”sì”, poi accorgendosi di aver sbagliato, e’ tornato a correggere il voto. Successivamente, al termine delle due chiame, Casson ha preso la parola in Aula per chiarire senza ombre la sua volonta’. ”Ho votato si’ per errore, come risulta del resto dal testo del mio intervento nel corso del dibattito. Intendevo e intendo votare la fiducia al governo” ha spiegato. In pratica, il lapsus nasce dal fatto che il senatore intendeva votare la fiducia al governo Letta, cosi’ come richiesto dal premier nel suo intervento in Aula, mentre la mozione chiedeva il voto sulla sfiducia al ministro Alfano.
Come Felice Casson, anche il senatore del Pd Claudio Micheloni ha votato la sfiducia nei confronti del ministro Angelino Alfano ed e’ poi intervenuto in Aula al termine della seconda chiama per mettere a verbale di aver sbagliato e che in realta’ voleva votare "no".
































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