Pier Ferdinando Casini, in una intervista al Quotidiano Nazionale, commenta il risultato delle Europee: “Queste elezioni dimostrano che lo spazio da conquistare al centro è largo e ampio. Se il Pd vuol tornare davvero protagonista, per contrastare la Lega, non ha che una via: realizzare una coalizione che convinca i moderati, i delusi da Forza Italia e quel 15-20 per cento in più che aveva votato Renzi cinque anni fa. A noi spetta il compito di organizzare una forza politica che va messa in campo senza autorizzazione preventiva di Zingaretti e che si allei col Pd e sia caratterizzata da una pluralità di soggetti”.
Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, l’ex presidente della Camera spiega: “Non è mio costume infierire sugli sconfitti, fossi in loro non starei tranquillo. Perdere, nel giro di un anno, un voto su due è grave. Si sono infilati in un vicolo cieco o, comunque, in una via molto stretta”, da cui uscire è “difficilissimo”.
Dunque, “che fanno? Alzano i toni con il leader della Lega Matteo Salvini? Improbabile. Vanno a elezioni anticipate? Non è possibile perché dal 17 di domenica potrebbero crollare al 10. Credo dovrebbero seguire un antico insegnamento del democristiano Emilio Colombo: calma, calma, calma. Dovrebbero prendere fiato perché per loro si annunciano tempi grami”.
“I pentastellati – sottolinea Casini – hanno pensato di governare il Paese riempiendo il vuoto con un’incredibile arroganza. Come posseduti da un delirio di onnipotenza che ha portato scarsi risultati, direi”. Il Pd invece “rischia grosso se pensa di accontentarsi del recupero di chi aveva votato D’Alema e Bersani. Devono guardare al centro, altro che ‘operazione identitaria’ come sento dire… Proprio il contrario”.
E la Lega? “Non conta in Europa e si gioca una partita davvero difficile. In fondo, popolari e socialisti, le grandi famiglie europeiste, potranno ancora governare. Tanto è vero che il Carroccio chiede alleanze al Ppe, sa che da soli i sovranisti non ce la faranno mai”.